Toscolano, ruspe all’opera
per salvare la trota di lago

Il cantiere lungo le sponde BATCH

In tanti in questi giorni stanno domandano come mai le ruspe siano freneticamente al lavoro sotto il ponte di Toscolano. La portata del torrente non è tale da destare particolari preoccupazioni per gli argini, e in questo senso dall’alto della strada si sprecano le più svariate supposizioni.

SI TRATTA semplicemente dell’inizio dei lavori necessari a custodire la rete ecologica della trota lacustre tra il lago di Garda e il torrente di Toscolano. Cinque mesi durante i quali sarà ripristinato il battente idrico di un metro, necessario per consentire la risalita delle trote durante il periodo della riproduzione. «Tempo permettendo - auspica il vice sindaco Davide Boni - speriamo di farcela prima dell’inizio della rimonta di novembre, altrimenti saremo costretti a sospendere i lavori per qualche mese. Nel corso degli anni - continua - l’artificializzazione delle sponde e non ultimo il regime idrologico della diga di Valvestino a monte, in contrasto con le particolari necessità del corso d’acqua, ha compromesso l’elevato potenziale naturalistico del sito». Il progetto, presentato dal Comune (partner la Provincia, l’associazione locale di pescatori dilettanti «La Fario» di Paolo Marai e la Comunità Montana), è finanziato da Fondazione Cariplo con l’assegnazione nel dicembre 2015 di un contributo di 250 mila euro. «Il mio grazie - commenta il sindaco Delia Castellini - va agli associati della Fario per l’impegno a tutela della fauna ittica locale e per la salvaguardia del nostro fiume». L’auspicio di tutti è che gli sforzi vadano a buon fine: in assenza di precipitazioni infatti, sono sempre meno le trote che riescono a risalire il torrente. Nel 2016 solo 5 a fronte delle 70/80 degli anni precedenti. «Se l’Enel, proprietaria della diga di Valvestino, rilasciasse il deflusso minimo vitale - chiosa Marai - non ci sarebbe bisogno tutti gli anni di fare la danza della pioggia».L.SC.

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