Ultimo abbraccio a Luca
ucciso da una slavina:
Arco e Limone si fermano

Montagna e   sci erano le passioni di Luca Beretta morto a 47 anni
Montagna e sci erano le passioni di Luca Beretta morto a 47 anni
Montagna e   sci erano le passioni di Luca Beretta morto a 47 anni
Montagna e sci erano le passioni di Luca Beretta morto a 47 anni

Domani pomeriggio due comunità si fermeranno per abbracciare per l’ultima volta Luca Beretta, il commerciante di abbigliamento sportivo di 47 anni travolto e ucciso da una slavina mentre era impegnato in un’escursione scialpinistica in Norvegia. I funerali si svolgeranno alle 16 nella chiesa della collegiata di Santa Maria Assunta ad Arco di Trento, il paese «adottivo» della vittima originaria di Limone dove abitano ancora i genitori Ferruccio e Piera e i fratelli Marco il più giovane e Claudio, conosciutissimi per i loro negozi di abbigliamento nel centro storico.

LA SALMA è rientrata ieri pomeriggio in Italia all’aeroporto di Malpensa al termine di un estenuante iter burocratico per ottenere dalle autorità norvegesi il nullaosta alla sepoltura. Dopo il rito funebre Luca Beretta sarà sepolto nel cimitero di Riva del Garda. Il commerciante era partito martedì 14 marzo in compagnia di tre amici, appassionati come lui di scialpinismo, Paolo Righi di Arco, Alessandro Marcolla, un maestro di sci di Dimaro, in Val di Sole e Fabrizio Spinazzè di Riva. «Eravamo usciti di casa in tarda mattinata con l’idea di fare una gita su di un monte facile dietro casa – racconta Fabrizio Spinazze -. Abbiamo raggiunto la facile cima, siamo scesi per il pendio principale e poi, quando eravamo ad appena un chilometro dalla casa che avevamo preso a Lyngenseidet, abbiamo infilato una innocua ed insignificante, all’apparenza, valletta. Dopo qualche centinaio di metri è venuta giù la parete di destra per un fronte di circa 200 metri colpendo tutti».

LUCA È STATO RITROVATO dai soccorritori ancora vivo sotto 5 metri di neve, ma ricoverato all’ospedale di Tromso è morto per ipotermia. «L’unica consolazione – ricorda l’amico Fabrizio – è che lui è morto facendo una cosa che amava fare».

Questo pomeriggio ad Arco è attesa una folta delegazione di persone da Limone e da Riva del Garda dove Luca Beretta aveva frequentato l’istituto superiore «Floriani» conseguendo il diploma di ragioniere. Poi Luca Beretta aveva spostato il baricentro della sua vita verso la sponda trentina del lago aprendo il negozio di abbigliamento sportivo a Nago: trentina anche sua moglie, Mariella Rosà che gli aveva dato due figli, un ragazzo di 19 anni e una ragazza di 16. L.SCA.

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