Un raid incendiario
dietro il
devastante rogo

di Luciano Scarpetta
Tre delle quattro automobili  incenerite durante la  notte d’«inferno» lungo la strada per la frazione GainaIl muro «cotto»  dal calore è stato demolito per questioni di sicurezzaLa profonda   fenditura annerita aperta nella parete  del  capannoneIl devastante incendio a Toscolano ha tenuto impegnati i Vigili del fuoco per oltre sette ore Le fiamme si sono propagate in modo sospettosamente rapidoDietro il rogo si allunga l’ombra di un vero attentato incendiario
Tre delle quattro automobili incenerite durante la notte d’«inferno» lungo la strada per la frazione GainaIl muro «cotto» dal calore è stato demolito per questioni di sicurezzaLa profonda fenditura annerita aperta nella parete del capannoneIl devastante incendio a Toscolano ha tenuto impegnati i Vigili del fuoco per oltre sette ore Le fiamme si sono propagate in modo sospettosamente rapidoDietro il rogo si allunga l’ombra di un vero attentato incendiario
Raid incendiario: è un rogo doloso (foto Scarpetta)

Luciano Scarpetta Due indizi non fanno una prova, ma alla luce del raid di pochi giorni fa, l’ombra di un attentato incendiario si allunga sull’incendio che l’altra notte ha tenuto impegnati per sette lunghissime ore i Vigili del fuoco del distaccamento di Salò che hanno avuto bisogno degli strategici rinforzi provenienti dal comando di Brescia per domare il rogo divampato a Toscolano Maderno. Domate le fiamme, il personale del 115 ha dovuto occuparsi delle operazioni di bonifica particolarmente complesse considerato che l’incendio ha incenerito quattro automobili. Teatro dell’«inferno» notturno un podere adiacente la strada comunale che, passando dietro il municipio di Toscolano porta in collina, alla frazione di Gaino. NONOSTANTE il tempestivo intervento in forze dei Vigili del fuoco, le fiamme che si sono propagate con sospetta rapidità, forse perchè appiccate e alimentate da liquidi infiammabili, hanno completamente distrutto quattro autovetture parcheggiate nell’oliveto di proprietà di residenti della zona, incenerito una ventina di piante di olivo e mandato in fumo un ampio capannone utilizzato dal proprietario, un pensionato, per il deposito di attrezzature e cianfrusaglie di ogni genere. Ieri mattina, mentre dalle macerie all’interno del podere si alzavano ancora piccole colonne di fumo, la strada comunale è stata chiusa al traffico veicolare per il pericolo del crollo del muro perimetrale, rimasto gravemente lesionato dalle fiamme. Nel pomeriggio è stato deciso di demolire il manufatto per questioni di sicurezza. La strada è tornata così transitabile. Dopo il sopralluogo dei tecnici comunali effettuato è stata prorogata la chiusura del tratto stradale, circa duecento metri, all’altezza del bivio per la valle delle Cartiere - ancora chiusa per pericolo smottamenti alimentato dall’ondata di maltempo - fino alla completa mitigazione del pericolo di crolli. L’IPOTESI DEL ROGO doloso è quella prevalente. A rafforzare l’ipotesi le modalità dell’ incendio letteralmente «deflagrato» attorno all’una di notte. In pochi minuti il fuoco si è propagato in un perimetro di quattrocento metri, una velocità che sembra rafforzare lo scenario di un blitz incendiario. Scattato l’allarme, a Toscolano sono confluite tre autopompe del distaccamento dei Vigili del fuoco di Salò e Cunettone, un autobotte e due squadre da Brescia. Soffocare le fiamme è stato particolarmente difficoltoso sia per la conformazione del territorio che per l’aggressività dell’incendio alimentato dal materiale stoccato nel capannone. Una volta spenti tutti i focolai sono entrati in azione i mezzi di movimento terra per la rimozione delle macerie, opera necessaria per scongiurare il rischio di autocombustione delle ceneri. Alle prime luci del giorno, i carabinieri della stazione di Toscolano Maderno, con il supporto dei colleghi della Compagnia di Salò, hanno effettuato un meticoloso sopralluogo in cerca di indizi. Non si esclude un legame con l’incendio doloso avvenuto ventiquattro ore prima a una cinquantina di metri di distanza dall’oliveto. Venerdì pomeriggio era stato dato alle fiamme un escavatore utilizzato da una ditta per conto di Unareti nel cantiere edile nella strada adiacente: è stato preso di mira da ignoti e bruciato a bordo strada. Nessun dubbio sulle motivazioni dell’episodio: qualcuno ha voluto incendiare proditoriamente il mezzo d’opera. Il giorno successivo a pochi passi di distanza ecco l’altro incendio sprigionatosi nell’oliveto. Le indagini sono solo all’inizio: al vaglio dei carabinieri le testimonianze dei residenti della zona e le immagini girate dalle telecamere di videosorveglianza di abitazioni private. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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