Un regalo da cinque quintali per i sessant’anni della Fiera

di Alessandro Gatta
La bilancia certifica i 492 chili del gigantesco insaccatoIl gigantesco «òs de stòmech» è protetto dalla Denominazione di origine comunale
La bilancia certifica i 492 chili del gigantesco insaccatoIl gigantesco «òs de stòmech» è protetto dalla Denominazione di origine comunale
La bilancia certifica i 492 chili del gigantesco insaccatoIl gigantesco «òs de stòmech» è protetto dalla Denominazione di origine comunale
La bilancia certifica i 492 chili del gigantesco insaccatoIl gigantesco «òs de stòmech» è protetto dalla Denominazione di origine comunale

Alessandro Gatta Le radici sono importanti, tanto più quando un evento come la Fiera di Lonato compie 60 anni: al via già da venerdì, ma come da tradizione inaugurata ieri con la consueta sfilata delle autorità al taglio del nastro (oltre al sindaco di casa Roberto Tardani anche Rino Polloni per Desenzano e Mauro Carrozza per Sirmione, Andrea Ratti per la Provincia e Mauro Parolini per la Regione) a fare da antipasto al pomeriggio clou della tre giorni lonatese, che si è concluso non solo con il trionfo di Sedena al Palio delle frazioni (evento sentitissimo in paese) ma soprattutto con il record, certificato dal Guinness dei Primati, del salame più grande del mondo. L’«òs de stòmech» di Lonato (che è anche De.Co, denominazione di origine comunale) quest’anno pesa 492 chili: come te nessuno mai, è stato trasportato alla pesa da quattro asinelli bianchi, tra gli applausi e il gran boato quando la buona notizia è stata confermata. Un pezzo di storia del paese, e della Fiera: vero salume di campagna, veniva consumato dai contadini durante la trebbiatura e la vendemmia. LA RICETTA gardesana prevede che l’osso dello sterno venga messo per un giorno a marinare tra sale e vino rosso, pepe e cannella, poi tagliato a pezzi e insaccato nella vescica del maiale (tra l’altro a Lonato la «sarta» dei budelli è la giovane Emanuela) insieme all’impasto di carne, preparato in precedenza, con parti grasse e magre, spezie e grappa (si dice sia questo il segreto di un gusto unico, la grappa). Fiera agricola e artigianale, antica e moderna: continua anche oggi, per tutto il giorno, con il classico serpentone di pubblico e oltre 250 espositori, una sfilza di eventi di ogni tipo, dalla degustazione del risotto (alle 11.30) all’incontro sui giovani con l’associazione Pesciolino Rosso (alle 17), i canti dialettali e la sfilata del Vespa Club, le gare gastronomiche del «salam» e del «chisöl». «La grande bellezza della nostra Fiera - ha detto il sindaco Tardani - e lo dico io che le ho viste tutte e sessanta. Cresciuta grazie alla passione e all’impegno di una comunità viva e vivace, accogliente e festosa, anche per questo dobbiamo essere orgogliosi di essere lonatesi». •

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