Uno stradario
senza donne:
c’è soltanto
Sant’Angela

La patrona Sant’Angela Merici
La patrona Sant’Angela Merici
La patrona Sant’Angela Merici
La patrona Sant’Angela Merici

C’è via Sant’Angela Merici, ma è la Patrona della città: ci mancherebbe che non le fosse dedicata almeno una via. Poi c’è il pittoresco vicolo delle Lavandaie, dove un tempo le massaie del centro storico andavano a sciacquare i panni. Ma la lista finisce qui.

È uno stradario senza donne, quello di Desenzano, senza personaggi femminili a cui sia dedicata una via o una piazza. Una lacuna storica per la città: pari opportunità? Indirizzo sconosciuto. Forse una volta sembrava normale, ma oggi sembra assurdo.

Nell’ultima seduta della commissione toponomastica, una proposta è stata avanzata da Franco Olivetti, che ha suggerito di dedicare la prossima intitolazione alla scrittrice Oriana Fallaci, o comunque a una donna.

Se ne riparlerà nella prossima riunione, magari senza dimenticare figure della storia locale come la staffetta partigiana Lisetta Bonometti, o la Beata sirmionese Benedetta Bianchi Porro, o Dorotea Gronich, deportata nel ’44 da Desenzano ad Auschwitz, dove fu uccisa. Ma le possibilità sono tante altre: non basterà una sola intitolazione, e nemmeno un paio, per colmare una lacuna così anacronistica.

«È INCREDIBILE ma vero – ammette il vicesindaco Rodolfo Bertoni –. Fa parte della tradizione maschilista, una mentalità che va superata, ma che nei decenni passati era preponderante. Non va dimenticato che gran parte delle strade desenzanesi aveva già un nome più di un secolo fa, e che molte delle vie di oggi sono state intitolate dal dopoguerra a 30 o 40 anni fa. Ora tocca a noi: una valutazione l'abbiamo fatta, anche in base alle richieste pervenute alla Commissione toponomastica: le prossime vie che sorgeranno con il nuovo Pgt saranno dedicate a donne». A.GAT.

Suggerimenti