Via i motori e barche alla deriva: i «predoni» colpiscono ancora

di Alessandro Gatta
Il porto della Zattera di Rivoltella:  tre i motori smontati dalle barche e rubati dai razziatori
Il porto della Zattera di Rivoltella: tre i motori smontati dalle barche e rubati dai razziatori
Il porto della Zattera di Rivoltella:  tre i motori smontati dalle barche e rubati dai razziatori
Il porto della Zattera di Rivoltella: tre i motori smontati dalle barche e rubati dai razziatori

Lo sgradito ritorno dei predoni dei porti, a caccia dei motori delle barche ormeggiate: a un mese esatto dall’ultimo colpo gardesano, a Campione di Tremosine, questa volta a lanciare l’allarme sono i proprietari delle imbarcazioni del porto della Zattera di Rivoltella. UN PAIO DI NOTTI FA dal porticciolo ne sarebbero spariti addirittura tre, senza che nessuno si sia accorto di nulla fino alla mattina seguente: l’amara sorpresa è arrivata infatti solo qualche ora dopo, quando le tre barche depredate sono state ritrovate sganciate dal molo, praticamente spiaggiate nella zona dei canneti, appunto senza il motore. Per come sono andate le cose, per la tecnica e gli attrezzi utilizzati, non si esclude un blitz di una banda di professionisti del mestiere: come già successo altre volte, i banditi del lago sarebbero arrivati al porto della strada, per poi salire a bordo delle barche, traghettandole poco lontano dai loro attracchi, fino ai canneti, così da non essere più visibili dalla strada o dalla spiaggia. Comunque non c’era nessuno, nel cuore della notte hanno potuto agire indisturbati: una volta raggiunti (in barca) i canneti avrebbero cominciato ad armeggiare tranciando i lucchetti e i cavi dei motori. Una volta sganciati, i motori sarebbero stati poggiati su alcune camere d’aria, così da farli galleggiare sull’acqua, e infine trascinati fino a riva dove poi sarebbero stati caricati sul mezzo (un’auto o un furgone) utilizzato dai malviventi. Di loro purtroppo nessuna traccia: come sono arrivati si sono rapidamente allontanati, approfittando del buio e del silenzio, in una zona tra l’altro dove non ci sono telecamere di videosorveglianza attive e vigili. Di nuovo l’incubo dei furti nei porti, dicevamo a un mese esatto dal colpo riuscito a Campione: a metà di giugno era stato preso di mira il cantiere nautico Paghera, nella zona sud del paese, dove erano stati rubati quattro motori già smontati e affidati alla nautica per la manutenzione. Nella stessa notte era sparita anche la Fiat Panda di un noto pescatore della zona. UN ANNO PRIMA, sempre in quel di Campione e al vicino Vela Club, erano stati rubati tre motori dai gommoni. Lo stesso destino, e più o meno nel medesimo periodo (era la primavera del 2017), di altri quattro motori del Nauticlub di Moniga: in quel caso i ladri erano però arrivati dal lago, avevano raggiunto la spiaggetta, tranciato i cavi elettrici e poi caricato i motori in barca. Erano stati avvistati dal guardiano notturno, ma all’arrivo dei carabinieri erano già lontani. Al porto di Moniga erano stati trafugati anche diversi copri-motore, meno redditizi di un fuoribordo, un 50 cavalli può valere anche migliaia di euro, ma comunque ambiti perché possono costare fino a 500 euro l’uno. Il periodo più buio risale comunque a 10 anni fa, quando nel giro di qualche settimana un’organizzatissima «gang dei motori» aveva fatto sparire ben 52 fuoribordo, tra il lago di Garda e il lago Maggiore, poi rivenduti in Romania. Ma con un (quasi) lieto fine: i componenti della banda erano stati tutti arrestati. Lieto fine anche a inizio giugno, quando la Polizia Provinciale, insospettita dai frequenti passaggi in tangenziale di un furgone con la targa contraffatta, era riuscita a recuperare quattro motori Mercury. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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