Villa Alba aspetta la rinascita:
si cerca un gestore per 11 anni

La facciata neoclassica di Villa Alba, di proprietà del Comune
La facciata neoclassica di Villa Alba, di proprietà del Comune
La facciata neoclassica di Villa Alba, di proprietà del Comune
La facciata neoclassica di Villa Alba, di proprietà del Comune

Villa Alba uscirà dal letargo? Scadrà il 21 marzo il termine per partecipare alla gara d’appalto per gestirla dal maggio 2017 fino al 30 aprile 2028. Il magnifico complesso in stile neoclassico, che ha una superficie interna di 2.717 metri quadri (e un parco di 19.380 mq), è di proprietà del Comune di Gardone Riviera. Vincerà chi presenterà l’offerta più vantaggiosa. Il canone base è di 80 mila euro all’anno. Il bando è sul sito internet del Comune.

Questi i possibili utilizzi di Villa Alba: manifestazioni culturali (concerti, rappresentazioni, conferenze, convegni) o ludico-ricreative; cerimonie private (matrimoni, anniversari, cene aziendali, per massimo 350 persone). I locali cucina, dispensa sono nel seminterrato.

LA COMMISSIONE valuterà sia l’offerta tecnica (inclusa la sua valenza turistica e la capacità di creare valore aggiunto per la comunità), sia quella economica. Il vincitore si impegnerà a realizzare opere straordinarie (indicate nel capitolato) per 35 mila euro, da scomputare dal canone nei primi due anni.

Costruita agli inizi del secolo scorso dai Langensiepen, famiglia di facoltosi industriali tedeschi, ispirata ai modelli dell’antica Grecia, poi requisita, poi acquistata dalla Saffa di Milano, quindi sede dell’Istituto professionale alberghiero, dal maggio 2003 Villa Alba era stata affidata a una associazione di imprese. L’accordo prevedeva il pagamento di 720 mila euro complessivi, nell’arco di otto anni, fino al 30 aprile 2011. Col passare del tempo è rimasta soltanto la Saceccav, in seguito diventata Sds, che, dopo avere pagato una parte della somma, ha contestato la mancata realizzazione, da parte del comune, della centrale termica, dell’adeguamento dell’impianto elettrico e di una serie di opere. Lavori eseguiti nel 2008 dall’amministrazione guidata da Alessandro Bazzani per un milione e 20 mila euro. Altri 430 mila li ha spesi il suo successore Andrea Cipani.

Nel maggio 2011 era stato raggiunto un nuovo accordo: Sds avrebbe pagato 500 mila euro fino al 31 dicembre 2018, in rate trimestrali. Ma la pace non è durata a lungo. La spaccatura ha portato le parti in Tribunale. Ora si ricomincia da capo. SE.ZA.

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