Villa Alba ricomincia da capo

di Sergio Zanca
Villa Alba a Gardone Riviera: dopo anni di discussioni e grane, finalmente l’inizio di una nuova vita
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Una sola offerta, ma di quelle pesanti. A presentarla, per la gestione di Villa Alba dal primo maggio 2017 al 30 aprile 2028, la Suer srl, che fa capo alla famiglia Tosetti. L’immobile, che ha una superficie interna di 2.717 metri quadri (e un parco di 19.380), è di proprietà del Comune di Gardone. Il canone base è di 80 mila euro l’anno.

Ora la commissione guidata dal geometra Giacomo Frigerio valuterà nei dettagli la proposta, chiederà eventuali chiarimenti e quindi provvederà all’aggiudicazione.

L’OFFERTA. La famiglia Tosetti, papà Peppo, mamma Rosa e il figlio Max, sono conosciuti per il ristorante Villa Fiordaliso, la Torre San Marco e l’hotel Bellariva a Fasano, 5 stelle e 23 camere.

Villa Alba sarà utilizzata per cerimonie private (matrimoni, anniversari, cene aziendali, 350 persone al massimo), manifestazioni culturali (concerti, rappresentazioni, conferenze, convegni) o ludico-ricreative. I locali destinati alla preparazione dei pasti (cucina, dispensa) sono nel seminterrato. Nel parco verrà istallato un percorso vita, utilizzabile da tutti. Al municipio rimarrà la disponibilità dell’edificio per un totale di sette giorni nell’arco di un anno.

La Suer si impegna a realizzare opere straordinarie (indicate nel capitolato) per 35 mila euro, che saranno scomputate dal canone nei primi due anni, e ulteriori migliorie per 27 mila. Previsto anche un investimento di 350 mila euro per gli arredi.

L’EDIFICIO. Costruita agli inizi del secolo scorso dai Langensiepen, famiglia di industriali tedeschi, ispirata ai modelli dell’antica Grecia, poi requisita, e successivamente acquistata dalla Saffa di Milano, quindi sede dell’alberghiero, Villa Alba ha sempre vissuto in mezzo alla tempesta, cambiando numerose gestioni. Dopo la società Bagaglino di Mario Bertelli, dal 1 maggio 2003 il Comune l’ha affidata a un’associazione di imprese. L’accordo prevedeva il pagamento di 720 mila euro complessivi, nell’arco di otto anni, fino al 30 aprile 2011.

Con il passare del tempo è rimasta soltanto la Saceccav, in seguito diventata Sds, che, dopo avere pagato una parte della somma, ha contestato la mancata realizzazione, da parte del Comune, della centrale termica, dell’adeguamento dell’impianto elettrico e di una serie di opere.

Lavori eseguiti dall’Amministrazione comunale guidata da Alessandro Bazzani per 1 milione e 20 mila euro nel 2008. Altri 430 mila li ha spesi il suo successore Andrea Cipani. Ma il nuovo accordo raggiunto l’1 maggio 2011 è finito in Tribunale. Adesso si riparte, con prospettive migliori.

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