Villa Archetti, finalmente il rilancio

di Luciano Scarpetta
La storica Villa Archetti può finalmente uscire dal limbo
La storica Villa Archetti può finalmente uscire dal limbo
La storica Villa Archetti può finalmente uscire dal limbo
La storica Villa Archetti può finalmente uscire dal limbo

Ottime notizie per il rilancio turistico di Campione, unica frazione a lago del comune di Tremosine: Villa Archetti lo splendido edificio neoclassico simbolo del borgo, è stato acquistato all’asta nello scorso fine settimana dal gruppo Horstmann. SI TRATTA di una società tra le più note del settore alberghiero gardesano, fondata da Filippo Horstmann, originario di Limone e deceduto lo scorso 2 febbraio. L’immobile messo all’asta nei mesi scorsi dopo il naufragio del maxi progetto da 200 milioni di euro Coopsette, era destinato a fare da cardine alla riqualificazione del borgo, ospitando al suo interno la dependance del mega hotel da 130 camere comprensivo di centro benessere da 2000 metri quadrati da edificare sulle ceneri dell’ex cotonificio Olcese. In un progetto di trasformazione urbanistica avviato nel 2002 che prevedeva anche 200 nuove eco-residenze, un porto turistico da 170 posti barca e un’area rimessaggio con il recupero degli edifici storici. Il prezzo? Si partiva da 1 milione di euro con rilanci minimi di 2.000 euro, per una villa che si sviluppa su tre piani fuori terra oltre al piano interrato. Restaurata parzialmente tra il 2004 e il 2007, ha una superficie commerciale di 1.666 metri quadri, più un’area esclusiva da 1.198 metri. «HO SENTITO anche io la notizia - commentava ieri mattina il sindaco di Tremosine Battista Girardi - Si tratta di un passo molto importante per il rilancio della frazione». Dopo gli ormai famosi sigilli della Guardia di Finanza nell’estate 2013 e la spaventosa frana dell’autunno 2014, a Campione si aspettava come manna dal cielo qualche fatto nuovo che potesse traghettare il borgo verso nuova vita. «Nello specifico - afferma il sindaco Girardi - non si tratta certo di avventurieri, ma di una società di livello che conosce la realtà locale e che da oltre mezzo secolo opera in ambito turistico e ricettivo: se i nuovi proprietari decideranno di farla diventare una struttura turistica, le premesse per fare bene ci sono». L’IMMOBILE ha una destinazione urbanistica turistico-alberghiera ben definita, «con tutti i vincoli del mondo - sottolinea il sindaco - soprattutto all’esterno». Lo splendido edificio neoclassico venne eretto a partire dal 1762, quando su disegno dell’architetto Domenico Corbellini a committenza del marchese di una nobile famiglia bresciana, ovvero Giovanni Antonio Archetti, le antiche produzioni di cartiere, mulini e fucine cedettero il passo a una nuova filanda. L’edificio fu al centro nei secoli di alterne fortune, assolvendo anche al compito di rifugio per pescatori, vescovi e sfollati. Poi nel 1981 con la chiusura del cotonificio Olcese perse anche il ruolo di sede direzionale. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti