Villa extra lusso
in nero: una frode
da 12 milioni

di Maria Lisa Piaterra
La tenenza di Desenzano della Guardia di Finanza: due gli arrestiLa zona tra Desenzano e Sirmione: nel mercato immobiliare il segmento «lusso» muove ancora milioni
La tenenza di Desenzano della Guardia di Finanza: due gli arrestiLa zona tra Desenzano e Sirmione: nel mercato immobiliare il segmento «lusso» muove ancora milioni
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La tenenza di Desenzano della Guardia di Finanza: due gli arrestiLa zona tra Desenzano e Sirmione: nel mercato immobiliare il segmento «lusso» muove ancora milioni

Una splendida villa affacciata sul lago di Garda con tanto di darsena, porticciolo privato, vasto parco verde ed eliporto. Al confine tra Desenzano e Sirmione, la lussuosa proprietà è finita al centro di un’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Desenzano e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Brescia. LE FIAMME GIALLE, in seguito ad un’operazione durata circa due anni, denominata «Atlantis», hanno portato alla luce una maxi frode fiscale nel settore immobiliare. La truffa messa a punto da due imprenditori veronesi, un uomo e una donna entrambi arrestati, aveva permesso di coprire la compravendita della villa grazie alla costituzione di società di comodo estere. A insospettire gli inquirenti il prezzo di vendita dell’immobile che non risultava in linea con le quotazioni di mercato. Quale sia questa villa, le Fiamme Gialle non lo dicono. Ma nella zona non sono moltissime quelle con simili caratteristiche. Dalle indagini è emerso che la villa era stata ceduta a una società lussemburghese a un prezzo sulla carta di poco superiore a 7 milioni di euro, mentre in realtà era stata venduta per oltre 19 milioni di euro. A questo si aggiunge che la società venditrice da tre anni non presentava più la dichiarazione dei redditi. I 12 milioni di euro ricavati totalmente in nero dalla vendita della sontuosa dimora erano stati trafugati in un conto corrente in Liechtenstein tramite una serie di operazioni societarie e finanziarie di due fiduciarie svizzere che, su incarico degli imprenditori finiti in manette, hanno prima costituito una holding di diritto svizzero per poi far confluire la villa nel patrimonio di un’altra società lussemburghese. Le fiduciarie svizzere hanno ceduto a una società austriaca l’intero pacchetto azionario della holding svizzera, attuale proprietaria della villa. Un giro contorto, ma non è bastato. Oltre ai due imprenditori arrestati, uno in carcere e l’altra ai domiciliari, la Guardia di Finanza ha perquisito tre società in provincia di Brescia e denunciato a piede libero sei persone: professionisti bresciani e svizzeri ritenuti responsabili a vario titolo di false comunicazioni sociali, riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori. L’operazione ha portato infine al sequestro di 15 unità immobiliari, beni mobili, tra cui quadri di valore e una Harley, partecipazioni societarie e rapporti finanziari stimabili in oltre 4 milioni di euro. •

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