Violenze in famiglia
e stalking: solo una
donna su 10 denuncia

di Sergio Zanca
Il tavolo dei relatori del convegno sulla violenza sulle donne promosso l’altra sera a Salò
Il tavolo dei relatori del convegno sulla violenza sulle donne promosso l’altra sera a Salò
Il tavolo dei relatori del convegno sulla violenza sulle donne promosso l’altra sera a Salò
Il tavolo dei relatori del convegno sulla violenza sulle donne promosso l’altra sera a Salò

Violenza sulle donne: il modo peggiore per affrontarla è sottovalutare o ignorare il fenomeno. Ecco perchè la battaglia per fronteggiare una piaga che non risparmia la nostra provincia chiama in causa l’intera comunità. È stato questo il punto di partenza del convegno ospitato l’altra sera nella Sala dei Provveditori del municipio di Salò.

«LA VIOLENZA sulle donne è un fenomeno preoccupante, che esiste e va rafforzandosi per numero di episodi e gravità», ha spiegato Peter Assembergs, direttore generale dell’Azienda socio-sanitaria territoriale del Garda che ha promosso l’iniziativa.

L’analisi è partita dai dati del Bresciano del 2015, un anno scandito da 391 segnalazioni di violenze, in particolare su persone tra i 35 e i 44 anni (121) e tra i 25 e i 34 (85). Ma l’aiuto è poi stato richiesto appena dalla metà delle vittime (193). E spesso il percorso di assistenza finisce presto nell’oblio, dopo un solo colloquio. «Un fenomeno che non ha età», ha aggiunto Assembergs. Maria Cristina Savio, responsabile del Pronto soccorso dell’ospedale di Gavardo, ha alzato il velo sui risvolti più angoscianti: «A volte ci troviamo di fronte a situazioni drammatiche, e impensabili. Come l’anziana di 80 anni picchiata selvaggiamente dal figlio. O quello di una persona fuggita dalla finestra in piena notte, approfittando del fatto che il marito dormisse, ubriaco».

STEFANO VISCONTI, presidente della Fondazione servizi integrati gardesani, e Alessandra Sabaini hanno spiegato come, in viale Landi a Salò, nell’edificio con le insegne della Croce Rossa Italiana, ora gestito dai 22 enti locali del lago, ci siano tre comunità e un centro di pronto intervento, in grado di accogliere mamme e bambini in fuga dalle violenze domestiche.

«Abbiamo creato una rete sul territorio –hanno spiegato -, con l’obiettivo di prevenire e sensibilizzare, di far fronte alle emergenze, e di trovare un inserimento lavorativo, così da garantire emancipazione e autonomia».

Assieme a tre colleghi, Caty Bressanelli, sostituto procuratore di Brescia, fa parte del pool di magistrati che si occupa di maltrattamenti, stalking, violenze sessuali, pedofilia e pedopornografia.

«LE TANTE SITUAZIONI che si presentano, intercettate soprattutto da carabinieri e polizia, richiedono una competenza particolare – ha ammesso il pm -. Le denunce vengono fatte solo quando la vittima non ne può più: una scelta che è sempre molto sofferta». Gli operatori del consultorio, Giampiero Montagnoli, responsabile famiglia dell’area Garda e Valsabbia, Maria Clara Goffi ed Eletta Pelizzari, psicologhe a Salò e Desenzano, hanno parlato delle migliaia di umiliazioni e maltrattamenti subiti in casa, sostenendo che solo un 10% esce allo scoperto.

«DONNE che vivono in un clima di terrore, subiscono il ricatto emotivo sui figli, hanno scarsa stima di sé, si isolano e rischiano di morire lentamente, tra false riappacificazioni, una calma apparente e scoppi di tensione. Noi dobbiamo ascoltare, accogliere e intervenire», hanno concluso.

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