Gli esperti puntano il dito
su acido solfidrico e rifiuti
La Ats su un deodorante

Acido solfidrico o deodorante per ambienti. Sono le due ipotesi formulate per spiegare gli attacchi di nausea e i conati di vomito che hanno colpito insegnanti e alunni delle elementari di Vighizzolo. La Ats insiste su una concausa prosaica: ovvero che le insegnanti, in perfetta buonafede, per mitigare il fastidio del tanfo che aveva invaso le aule avrebbero impregnato dei fazzolettini di carta con deodorante per ambiente, dandoli agli alunni per proteggersi il naso. L’inalazione del deodorante avrebbe peggiorato il malessere dei bambini.

Una tesi confutata da Domenico Tanfoglio, ingegnere di Montichiari esperto in problematiche ambientali che ha creato il Pdg, acronimo di PiroDistilGasogeno, innovativo strumento per lo smaltimento dei rifiuti. «Dietro il caso di Vighizzolo si nasconde l'acido solfidrico, il quale è un idracido debole, gas incolore a temperatura ambiente, contraddistinto dall’odore di uova marce - spiega Tanfoglio -. In natura l'acido solfidrico si forma per decomposizione delle proteine contenenti zolfo da parte dei batteri, si trova pertanto nei gas di palude, nel petrolio greggio e nel gas naturale, ma specialmente viene liberato in atmosfera dalle discariche».

TANFOGLIO sottolinea che «l’acido solfidrico, ad alte concentrazioni paralizza il nervo olfattivo rendendo impossibile la percezione del suo sgradevole odore. Un'esposizione a bassi livelli produce irritazione agli occhi e alla gola, tosse, accelerazione del respiro e formazione di fluido nelle vie respiratorie».

Sintomi lamentati da molti abitanti di Vighizzolo. «A lungo termine - incalza Tanfoglio -, può comportare affaticamento, perdita dell'appetito, mal di testa, disturbi della memoria e confusione». V.MOR.

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