Acqua pubblica, Fico testimonial a Brescia

di Cinzia Reboni
Il presidente della Camera Roberto Fico a Brescia per il referendum
Il presidente della Camera Roberto Fico a Brescia per il referendum
Il presidente della Camera Roberto Fico a Brescia per il referendum
Il presidente della Camera Roberto Fico a Brescia per il referendum

Il Comitato referendario Acqua Pubblica cala un asso. Il 9 novembre come testimonial della campagna a sostegno del «sì» è annunciato in città il presidente della Camera Roberto Fico. «La sua partecipazione sarà strategica - sottolinea il portavoce del Comitato, Mariano Mazzacani -, anche in vista del nuovo disegno di legge all’esame del parlamento e dell’impegno che si è assunto in difesa della gestione pubblica dell’acqua». L’occasione sarà un incontro all’auditorium Balestrieri con due rappresentanti di società pubbliche, non bresciane, «esempio di gestione oculata, efficace ed efficiente - spiega Mazzacani -, e verrà invitato anche il neoeletto presidente della Provincia». Giovedì 15 all’auditorium San Barnaba interverrà padre Alex Zanotelli, portavoce del Movimento nazionale per l’acqua pubblica, e, la sera successiva alle 20.30 nella sala civica «Italo Calvino» di Rezzato, lo spettacolo di Fabrizio De Giovanni «H2oro». Nel frattempo sono ancora molti gli ostacoli che, a meno di 20 giorni dal referendum, il Comitato si trova a dover affrontare. A partire dal «veto» posto dal Comune di Brescia per gli incontri informativi sul referendum consultivo organizzati dai Consigli di quartiere. «Certe manovre degli oppositori a pochi giorni dalla chiamata alle urne sono chiaramente l’ultimo tentativo messo in atto per ostacolarci. La circolare inviata dal Comune di Brescia ai presidenti dei Consigli di quartiere è solo una delle tante iniziative capziose e strumentali - sottolinea Mariano Mazzacani -. I cittadini hanno il diritto di essere informati, e questo diritto viene invece negato». Pochi anche i cartelloni che verranno affissi: solo uno per Comune, frazioni escluse, e nei 90 chilometri quadrati della città ce ne saranno soltanto cinque. «Avevamo chiesto almeno un cartellone per ogni sede di seggio, ma ci è stato negato per una questione di contenimento costi - spiega Mazzacani -. Chiediamo dunque che il referendum venga pubblicizzato con congruo anticipo sui pannelli informativi elettronici di tutti i Comuni: almeno questo non dovrebbe incidere sulle casse delle amministrazioni locali». Anche la mancata pubblicazione dell’appuntamento referendario sulle home page dei siti internet dei Comuni ha sollevato critiche. «La comunicazione è necessaria, soprattutto per informare gli aventi diritto al voto residenti all’estero, che sono oltre 30 mila - sottolinea Mazzacani -. Molti Comuni non hanno rispettato le indicazioni, e sollecitiamo pertanto la Provincia e il Prefetto ad intervenire, per non inficiare la regolarità del voto». Ad oggi infatti, la «black list» è piuttosto lunga: sono 53, quasi il 26% dell’intera provincia, i Comuni che non hanno ancora pubblicato l’informativa. «Ci attiveremo con la Prefettura, affinché anche quest’ultimo ostacolo venga superato», conclude Mazzacani. IL REFERENDUM consultivo sull’acqua costerà un milione e mezzo di euro. I seggi saranno 1.172 in tutta la provincia, 203 solo a Brescia. 970 mila i bresciani aventi diritto al voto che dovranno rispondere al quesito «Volete voi che il gestore unico del Servizio Idrico Integrato per il territorio provinciale di Brescia rimanga integralmente in mano pubblica, senza mai concedere la possibilità di partecipazione da parte di soggetti privati?». Per votare basterà presentarsi dalle ore 8 alle 22 al seggio con un documento d’identità. Si tratta di un referendum consultivo, dove non è previsto alcun quorum. Ma visto che la vittoria del sì appare scontata, sarà determinante il «peso» della consultazione, vale a dire quanti elettori si recheranno alle urne. •

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