Cinese in manette
Irregolare un
dipendente su 5

di Mario Pari
Un carabiniere impegnato nelle attività di controllo
Un carabiniere impegnato nelle attività di controllo
Un carabiniere impegnato nelle attività di controllo
Un carabiniere impegnato nelle attività di controllo

Controlli che hanno portato ad assunzioni, ma anche a sanzioni e a un arresto per caporalato. Il bilancio dei primi quattro mesi del 2018 in materia di lotta alle illegalità e irregolarità nel mondo del lavoro, a Brescia, è consistente. Si tratta dell’attività svolta dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, guidato dal luogotenente Giuseppe Serio, con l’apporto dei colleghi del territorio. Un lavoro intenso svolto dopo indagini ottimizzano gli sforzi. E come in passato, anche stavolta non sono mancati i risultati, a conferma che Brescia terra di lavoro e di lavoratori, non è esente da problemi nel rapporto con la legge. I controlli sono stati complessivamente 78 nella forma di ispezioni o accessi. E sono emerse 60 attività irregolari. Alto il numero di lavoratori irregolari o in nero scoperti: 55 a fronte di 243 controllati. L’intervento dei carabinieri ha fatto sì che i lavoratori venissero assunti dalle aziende in cui, formalmente, non esistevano.

UN’ATTIVITÀ, quella dell’Arma, quindi che per queste 55 persone ha significato la fine di una situazione in cui assistenza e previdenza risultavano sconosciute. In 20 casi sono scattate sospensioni dall’attività imprenditoriale. Per le aziende in cui sono state riscontrate irregolarità sono scattate anche sanzioni amministrazioni che complessivamente ammontano a 55.613 euro e sanzioni per violazione in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro per 18.113 euro. Ma in questi quatto mesi è continuata anche la lotta al fenomeno del caporalato che da tempo è sbarcato anche in provincia di Brescia. Un fenomeno che viene contrastato e che nel corso di indagini coordinate dalla procura di Brescia ha portato già a processi che si sono concluse con condanne. Stavolta è arrivato anche un arresto. In manette è finito un cittadino cinese, mentre altre tre persone sono state denunciate in stato di libertà. Altra attività è stata svolta nel settore dell’edilizia e per verificare i livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro. Si è quindi proceduto a perquisizioni autorizzate dall’Autorità Giudiziaria e quindi sequestrati diversi Durc (Documento unico di regolarità contributiva) risultati falsi, come attestati di corsi di vario genere e registri di presenza con firme false. Tanto lavoro quindi con molteplici finalità. Da un lato tutelare i lavoratori sia da un punto di vista previdenziale sia della sicurezza. Ma i controlli sono anche finalizzati a far sì che gli imprenditori onesti non siano penalizzati da chi abbatte i costi illegalmente. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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