Il Piano cave
affidato
a Ingegneria

Accordo raggiunto tra Provincia di Brescia e Università degli studi per la predisposizione del prossimo piano cave provinciale relativo ad argilla (scaduto nel 2014) sabbia e ghiaia che gode ancora di qualche mese di vigenza, scadrà a gennaio del prossimo anno.

L’INTESA che ha per protagonisti Pierluigi Mottinelli ed il rettore Maurizio Tira affida alle competenze della cattedra di Tecnica e pianificazione urbanistica di ingegneria il compito di provvedere all’analisi dei fabbisogni estrattivi e alla redazione degli elaborati necessari alla definizione della proposta di nuovo piano per il decennio 2018-2028.

A questo scopo, l’accordo prevede che l’Università agisca in stretta collaborazione con il settore Ambiente e protezione civile della Provincia. Un ulteriore passaggio aggiunge che lo studio dovrà individuare i criteri per l’assegnazione dei volumi definiti come fabbisogno, valutando anche la situazione esistente che ha fatto segnare una forte flessione nei «consumi», alla luce della prolungata crisi del comparto delle costruzioni.

La stesura degli elaborati affidati all’Università che serviranno alla redazione del Piano cave e della Valutazione ambientale strategica inquadreranno diversi aspetti: dall’analisi del fabbisogno e la stima dei quantitativi ai vincoli al consumo di suolo, dai criteri di assegnazione alle schede dei singoli Ambiti territoriali estrattivi.

L’accordo di collaborazione ha anche un costo, calcolato in 267mila euro, di cui 175mila a carico del bilancio provinciale che trasferirà la somma sul conti dell’ Università. A sua volta per gli universitari di ingegneria, l’accordo offre una importante opportunità, richiamata peraltro nel testo dell’accordo, per approfondimenti didattici e scientifici condotti sul campo.W.G.

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