Il sogno di Mario
Bozzoli è
diventato realtà

Il moderno centro odontoiatrico aperto dai figli dell’imprenditore BATCH

Un sogno che si avvera a due anni dal giallo che ha segnato la famiglia e il futuro dell’azienda. Da ieri il nome di Mario Bozzoli campeggia ben visibile anche nell’insegna, stampato a caratteri cubitali sulla fiancata dell’edificio che si apre lungo via Cavalieri d’Italia a Molinetto di Mazzano. Così i figli dell’imprenditore di Marcheno, Giuseppe e Claudio, hanno voluto ricordare papà dedicandogli la loro fatica e il futuro lavoro dello studio dentistico. Non solo. Il nome di Mario è pure riferimento web per quanti cercano il poliambulatorio: basta digitare www.mariobozzoli.it per aprire il nuovo mondo della famiglia, tra studi avveniristici e ambienti patinati.

Il centro medico odontoiatrico, a due passi dal centro commerciale il Triangolo, è formato da dodici studi, una sala operatoria e diversi spazi comuni polivalenti. A regime darà lavoro ad almeno sette medici e oggi occupa solo il primo piano dell’edificio, mentre al piano terra verranno ospitati i poliambulatori medici. «Per me, per la mia famiglia l’apertura di questa struttura significa vedere la luce in fondo al tunnel - ha spiegato il 21enne Giuseppe Bozzoli, studente di Economia -. Cercheremo con tutte le forze di tenerla accesa, è un dovere verso mio padre ed anche un piacere».

Il centro, secondo quanto riferito dai due figli, era uno dei sogni di Mario Bozzoli. A dirigerlo sarà il figlio 28enne, Claudio, odontoiatra, con cui Mario aveva iniziato a seguire il progetto prima di scomparire nel nulla, inghiottito dalla sua fabbrica di Marcheno.

DEL RESTO alla fine, dopo mesi di incertezze, anche la fonderia dei misteri di Marcheno è stata venduta all’asta per 4 milioni e 450 mila euro. Così la Bozzoli, teatro del «giallo» con la misteriosa sparizione di Mario Bozzoli e la morte, a Ponte di Legno, dell’operaio Giuseppe Ghirardini, tornerà presto a produrre grazie ai nuovi proprietari che sono della zona (acquistata da una nota acciaieria della vicina Val Gobbia) con la possibilità di richiamare sulle linee produttive gli operai finiti in mobilità dopo il fallimento dell’azienda. La sede e tutti gli impianti erano stati messi in vendita partendo da una base di 3,4 milioni di euro (venduti con un rilancio di un milione). Nel paniere c’erano anche diversi materiali per 2,6 milioni, una struttura immobiliare in via 2 Giugno a Marcheno da 715 mila euro e altre attrezzature per 200 mila euro (aggiudicate per 271 mila euro dalla famiglia Bozzoli per trasferirle a Bedizzole).Giuseppe.spatola@bresciaoggi.it

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