La Lega Nord diserterà il vertice sui profughi

di Alessandro Faliva
La delegazione di sindaci della Lega Nord diserterà il tavolo-migranti
La delegazione di sindaci della Lega Nord diserterà il tavolo-migranti
La delegazione di sindaci della Lega Nord diserterà il tavolo-migranti
La delegazione di sindaci della Lega Nord diserterà il tavolo-migranti

Da Travagliato a Marone passando per Torbole Casaglia e Castelcovati, i sindaci bresciani in quota Lega Nord diserteranno il tavolo sul tema migranti convocato dalla prefettura. Nonostante al netto del «nodo» dell’ex caserma Serini di Montichiari, la gestione dell’emergenza profughi nel Bresciano sia considerata a livello nazionale un modello virtuoso, il Carroccio rinuncerà a far sentire la propria voce al vertice del 18 gennaio. In quella sede si cercherà di fare sintesi delle proposte provenienti dagli enti locali bresciani e di mettere a punto la strategia per migliorare la rete di accoglienza e i livelli di integrazione dei richiedenti asilo. «Mentre a palazzo Broletto si discuterà di immigrati, i nostri amministratori saranno come sempre nei loro uffici per lavorare per il bene delle loro comunità - afferma il coordinatore dei sindaci del Carroccio Alessio Rinaldi, primo cittadino di Marone -. Il nostro non è uno schiaffo alle istituzioni, ma vogliamo solo ribadire la coerenza della Lega Nord che afferma con forza che è il sistema alla base a non funzionare». Eppure il sistema criticato oggi dal Carroccio è quello dell’«equa distribuzione» applicato nel 2011 in occasione della prima ondata di rifugiati dall’allora ministro dell’Interno Roberto Maroni. «Da allora lo scenario è radicalmente cambiato - ribatte Rinaldi -: nel 2011 c’erano 5 mila sbarchi all’anno, solo nel 2016 abbiamo registrato 180 mila arrivi. Oggi ci sono 21511 immigrati nelle strutture temporanee sul territorio lombardo, il 10% sono ospitati nel Bresciano. A questa quota vanno aggiunti i 1535 stranieri sistemati nei Comuni che hanno aderito al sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati».

Cifre che per il Carroccio rendono impraticabili le proposte avanzate dal Viminale, che fissano un limite invalicabile nel rapporto abitanti-rifugiati di ciascun Comune inserito nella rete Sprar, e stabiliscono l’arrivo di migranti solo a fronte del consenso dell’ente locale. «Alla luce dei flussi di sbarchi, la soglia di 3 rifugiati ogni mille abitanti sarebbe superata ovunque», osserva il sindaco di Prevalle. Amilcare Ziglioli.

La soluzione? Per il segretario provinciale della Lega Nord Paolo Formentini, «si può parlare di “immigrati-risorsa”, a patto che i flussi vengano regolamentati e che si approntino adeguate strutture di accoglienza e di integrazione. Ma questo dovrà avvenire in un periodo di congiuntura economica diverso da quello di crisi attuale».

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