La Provinciale
ritrova la piena
operatività

di Mimmo Varone
La Polizia provinciale è impegnata contro il bracconaggioLa motovedetta della Polizia provinciale sul lago d’Iseo
La Polizia provinciale è impegnata contro il bracconaggioLa motovedetta della Polizia provinciale sul lago d’Iseo
La Polizia provinciale è impegnata contro il bracconaggioLa motovedetta della Polizia provinciale sul lago d’Iseo
La Polizia provinciale è impegnata contro il bracconaggioLa motovedetta della Polizia provinciale sul lago d’Iseo

La Polizia provinciale torna all’antico, si riprende i poteri strappati dal terremoto che ha investito le Province. Unico in Lombardia, l’ente di secondo livello di Pier Luigi Mottinelli è riuscito a traghettarla indenne nel guazzabuglio di competenze, portali di mobilità e quant’altro.

ORA IL COMANDANTE Carlo Caromani ha a disposizione 70 agenti che tornano al lavoro nella sede centrale di via Romiglia e nei decentramenti di Desenzano, Vestone e Berzo Demo per vigilare e controllare strade, agricoltura, caccia, pesca, foreste, cave e discariche. Chiuso il capitolo deleghe con la Regione, il corpo si riorganizza e torna alla piena operatività.

L’annuncio è venuto ieri dal consigliere delegato Diego Peli e dallo stesso Caromani. Dei 70 agenti (escluso il comandante), 32 saranno di pattuglia sulle strade, altrettanti vigileranno sull’ambiente, 4 saranno negli uffici e il resto in Tribunale. Avranno molto da fare. Le pattuglia sulle strade disporranno anche di etilometri e telelaser. Un po’ alla volta gli strumenti dati in comodato gratuito ai Comuni rientreranno alla base, gli agenti rimasti troppo tempo inattivi seguiranno un corso di formazione e ieri si sono riuniti in assemblea per la ripartenza.

Nelle incertezze del futuro, l’anno scorso il Broletto aveva alienato 30 automezzi, ma entro agosto arriveranno tre nuove auto Subaru Forester per i pattugliamenti. Torneranno pure a rilevare incidenti come hanno fatto fino al 2007. La Polizia provinciale, dunque, smette il supporto dato ai municipi della provincia e torna a compiti propri. D’altronde, «a giugno chiuderà il portale della mobilità - sottolinea Peli - e i Comuni potranno tornare ad assumere i vigili necessari».

Intanto, parte delle multe viene utilizzata per migliorare la viabilità. Nei calcoli di Peli, l’anno scorso il Broletto ha speso 6 milioni per le asfaltature, e nel complesso ha superato i 15 per interventi su frane, piccole alluvioni e voragini aperte sulle strade. Un’altra buona metà del lavoro si tornerà a fare sul versante ambientale con 32 agenti pagati dalla Regione e supportati da una ottantina di Gev (Guardie ecologiche volontarie), 50 delle quali stanno seguendo un corso di formazione in questi giorni, e un centinaio di operatori faunistici. I compiti sono tanti. Vanno dal controllo delle discariche e delle cave al contenimento delle nutrie e dei cinghiali, dalla caccia ai parchi. Durante l’evento di Christo, con una motovedetta pattuglieranno 24 ore su 24 il lago d’Iseo.

LA DELEGA della Regione sulle attività di vigilanza e controllo è scritta nella legge. Tuttavia restano fuori altre incombenze che dovrebbero essere presto regolate da una convenzione. Gli agenti provinciali si occupano di recupero della fauna selvatica in difficoltà, di delimitazione delle zone di caccia, di supporto all’attività di pesca, tutti compiti del Pirellone, che tuttavia non dispone di personale sul territorio.

In questo scorcio del 2016 gli agenti della sezione ambiente hanno catturato 5 mila nutrie e contano di arrivare a 15 mila a fine anno. Sarebbe il 10 per cento delle 150 mila stimate in provincia. Ormai i cinghiali arrivano nelle case, e il comando si sta dotando di nuovi fucili per dargli la caccia, con la speranza di poter prelevare anche nei parchi. A bilancio ci sono pure 50 mila euro per rinnovare il vestiario, poichè negli anni dell’incertezza gli acquisti si sono fermati e qualche agente ha dovuto comprarsi le scarpe di tasca propria. Sulle Gev, le guardie volontarie, si conta molto per controllare il territorio. Sono volontari «integrali» che non dispongono neanche di rimborsi spese.

«L’anno scorso dalla Regione sono arrivati 5 mila euro per vestiario e telefonate - precisa Peli - ma quest’anno saranno di più e il contributo dovrebbe salire». Vigileranno sui corsi d’acqua, sullo spandimento dei liquami, sull’abbandono dei rifiuti che «soprattutto in campagna sta diventando un fenomeno preoccupante». Se sospetteranno un uso anomalo di pesticidi potranno chiedere all’Arpa di intervenire.

Suggerimenti