La sicurezza in cerca di ingredienti giusti

di Valerio Morabito
Il tavolo dei relatori al convegno sulla sicurezza che si è svolto ieri sera nella scuola media di MazzanoIl pubblico presente ieri sera al dibattito
Il tavolo dei relatori al convegno sulla sicurezza che si è svolto ieri sera nella scuola media di MazzanoIl pubblico presente ieri sera al dibattito
Il tavolo dei relatori al convegno sulla sicurezza che si è svolto ieri sera nella scuola media di MazzanoIl pubblico presente ieri sera al dibattito
Il tavolo dei relatori al convegno sulla sicurezza che si è svolto ieri sera nella scuola media di MazzanoIl pubblico presente ieri sera al dibattito

«Occorre promuovere una nuova cultura della sicurezza»: è la sollecitazione e insieme l’auspicio del prefetto di Brescia Valerio Valenti alla platea presente ieri sera all’incontro che si è tenuto nell'aula magna della scuola media Fleming, organizzato dal Comune di Mazzano con la collaborazione di Nuvolera e Nuvolento sul tema della sicurezza alla luce dei provvedimenti del decreto Minniti.

A FARE gli onori di casa il sindaco di Mazzano Maurizio Franzoni, che ha messo in evidenza la «centralità della sicurezza urbana all'interno del decreto Minniti». Ma è stato il prefetto Valerio Valenti a parlare dell'importanza di promuovere una cultura della sicurezza diversa rispetto a quella perseguita negli ultimi decenni.

«La sicurezza non è un taxi da chiamare solo quando si ha bisogno - ha sollecitato Valenti - serve una cultura quotidiana della sicurezza. Nella cittadina di Chiari, visto il problema dei furti abbiamo messo in campo alcune iniziative come la sollecitazione ai cittadini a denunciare i reati, mappare i reati per capire se in un territorio alcuni crimini sono più accentuati. Si tratta di uno strumento che può essere utile alla collettività».

L’assessore regionale alla Sicurezza Simona Bordonali oltre a parlare di «prevenzione per garantire la sicurezza», ha ricordato che «la Regione negli ultimi tre anni ha investito oltre 20 milioni di euro in videosorveglianza». L’assessore però ha chiesto al prefetto Valerio Valenti di farsi portavoce «delle rimostranze della Regione rispetto ad una circolare che in questi ultimi giorni è arrivata dal ministero delle Telecomunicazioni, la quale prevede una nuova tassa da applicare sui sistemi della videosorveglianza nei Comuni».

Il questore di Brescia Vincenzo Ciarambino ha posto l’accento sul nodo organici. «C'è una flessione di poliziotti. In Italia ne abbiamo 20mila in meno negli ultimi anni a causa dei tagli. Per questo occorre pensare anche a controlli alternativi del territorio. In una comunità come quella di Mazzano i cittadini potrebbero associarsi attraverso la sorveglianza di vicinato in modo da segnalare alle forze dell'ordine situazioni a rischio», ha concluso Ciarambino.

Infine il Comandante provinciale dei carabinieri di Brescia, Luciano Magrini, ha ricordato che «il cittadino non deve sostituirsi alle forze dell'ordine, come di recente è successo a Ghedi dove un giovane dopo una drammatica colluttazione è rimasto gravemente coinvolto. Se in quel caso ci avessero chiamati, a poche centinaia di metri c'era una pattuglia che stava intervenendo in un altro furto compiuto, probabilmente, dagli stessi ladri».

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