Legambiente scende in campo per l’acqua e mobilita i sindaci

di C.REB.
Il fronte del referendum sull’acqua pubblica
Il fronte del referendum sull’acqua pubblica
Il fronte del referendum sull’acqua pubblica
Il fronte del referendum sull’acqua pubblica

Il coordinamento provinciale dei 14 circoli di Legambiente scende in campo a fianco del comitato Acqua Pubblica in vista del referendum consultivo sulla gestione del servizio idrico integrato. Manca solo la data della consultazione: si conoscerà venerdì, quando è atteso l’esito della modifica al regolamento attraverso l’inserimento di una norma transitoria per consentire la chiamata alle urne. «La soluzione prevista dalla Provincia, con la gestione del ciclo idrico ad Acque Bresciane, non tutela i cittadini - spiega il presidente del circolo Legambiente Brescia, Carmine Trecroci -. Si attribuisce il servizio ad un soggetto pubblico, salvo poi inserirne uno privato, probabilmente A2A, privandoci del diritto alla concorrenza». In una lettera inviata ieri a tutti i consiglieri del Broletto e al presidente Pier Luigi Mottinelli, Legambiente chiede che «i cittadini possano esprimere la propria opinione in merito ad una decisione che peserà sulle loro spalle per i prossimi 30 anni». Con la costituzione di una società mista, in cui il 49% delle quote verrà acquisito da un socio privato, «verrebbe esautorato il ruolo dei Comuni, che vedranno frammentato fra di loro il restante 51%, perdendo di fatto la possibilità di avere voce in capitolo», spiega Andrea Nones del coordinamento provinciale Legambiente. Due le richieste inoltrate al Broletto e sottolineate da Piera Casalini del circolo Brescia Est: sospendere l’iter per la scelta del socio privato di Acque Bresciane e, a referendum avvenuto, «convocare in tutti i paesi della provincia consigli comunali aperti, in modo che ogni primo cittadino possa portare, all’interno della successiva assemblea dei sindaci, il parere vincolante dei propri concittadini e agire affinchè la volontà popolare sia rispettata». Il comitato Acqua Pubblica, spiega il portavoce Mariano Mazzacani, «ha avviato incontri con i candidati sindaci dei Comuni al voto, con l’obiettivo di sottoscrivere una sorta di contratto sociale per impegnarli a rispettare la volontà dei cittadini».

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