Minaccia di dare
fuoco alla moglie
Poi beve detersivo

A sinistra Pinky che si informa sull’accaduto FOTOLIVE/FABRIZIO CATTINA I carabinieri in via Padre Pio Il Vigili del fuoco sul posto Il soggiorno messo sottosopra durante il raptus di violenza BATCH

Una giovane data alle fiamme dal marito durante un litigio. Poteva accadere ancora. Di nuovo a Dello. Come due anni fa, quando Agib Singh cosparse di diavolina liquida la moglie Parvinder Kaur per poi darle fuoco. Un incubo che Pinky - come è soprannominata la 28enne indiana tornata a una vita normale grazie ad una grande forza d’animo e dopo un calvario di operazioni e sofferenza, ha rivissuto di sponda nel tardo pomeriggio di ieri. È stata proprio lei fra le prime persone a rincuorare la connazionale scampata dal raptus di violenza del marito, che in preda ai postumi dell’alcol avrebbe minacciato di darle fuoco, prima di avventarsi contro di lei.

La moglie, 30 anni, è riuscita a fuggire. A quel punto lui si è barricato in casa, e dopo aver sfogato la rabbia contro mobili e suppellettili, ha ingerito un sorso di candeggina. Soccorso tempestivamente e trasferito con l’eliambulanza all’ospedale Civile, le sue condizioni non sarebbero gravi. La tragedia familiare si è sfiorata in un’abitazione in via Padre Pio, a pochi isolati di distanza in linea d’aria dalla villetta in via Risorgimento dove il 10 novembre del 2015 Pinky è stata bruciata dal marito, condannato in primo grado a 14 anni di reclusione. Erano le 18,30 quando i carabinieri del nucleo Radiomobile della Compagnia di Verolanuova, allertati da una telefonata al 112, si sono trovati di fronte la 30enne che, tenendo fra le braccia la figlioletta, comprensibilmente sotto shock, ha spiegato che il marito era chiuso in casa e minacciava gesti inconsulti.

L’operaio indiano è comparso un paio di volte sulla terrazza in condizioni alterate. Prima dell’arrivo dei Vigili del fuoco, un carabiniere è riuscito ad entrare nell’abitazione passando da un balcone: l’inquilino era nel bagno con una bottiglia di sostanza caustica utilizzata per l’igiene dei sanitari. Era in uno stato di torpore, non è chiaro se indotto dall’ubriacatura o dal detersivo ingerito. Una volta stabilizzato il quadro clinico, l’immigrato è stato trasferito al Civile.

La moglie è stata ascoltata dai carabinieri che stanno facendo luce sull’accaduto: non senza difficoltà a causa della lingua, ha raccontato che nel corso dell’ennesimo litigio, il marito avrebbe perso la testa, strattonandola e minacciandola agitandole davanti una bottiglia di alcol, ritrovata effettivamente nel soggiorno messo sottosopra dall’esplosione di violenza del coniuge. La 30enne non ha avuto bisogno di essere medicata. Ha preferito restare a casa a prendersi cura dei figli. C.C.N.

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