LA TRAGEDIA

Muore dopo
la liposuzione,
9 mesi di agonia

di Riccardo Caffi
L'operazione è stata effettuata nel luglio scorso in una clinica privata di Milano. La Procura ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo a carico di un medico. Il decesso all'Hospice di Orzinuovi, vani i tentativi di contrastare una sepsi da parte dei medici della Poliambulanza di Brescia
L’Hospice di Orzinuovi
L’Hospice di Orzinuovi
L’Hospice di Orzinuovi
L’Hospice di Orzinuovi

Era partita l’estate scorsa dalla Romania Ama Maria Cracium, 36 anni, con il compagno ed aveva raggiunto Milano per sottoporsi ad un intervento di liposuzione alle gambe e all’addome. Come è desiderio di tante donne, voleva sentirsi più bella. Il 5 luglio era stata operata da Mattia Colli, medico chirurgo in una clinica in centro a Milano, ma da quel giorno per la giovane donna è iniziato un lungo calvario, nove mesi di sofferenze conclusi con la morte avvenuta mercoledì all’Hospice di Orzinuovi.

PUÒ DARSI che qualcosa, in quello che è uno degli interventi di chirurgia plastica più richiesti, non sia andato per il verso giusto e ne sono derivate gravi complicanze. In effetti subito dopo la liposuzione la donna ha accusato complicazioni. Dopo l’intervento, nell’hotel in cui aveva preso alloggio insieme al compagno, si era sentita male: manifestava febbre alta e tachicardia ed era caduta in preda a convulsioni. Tornata in patria, aveva dovuto essere ricoverata d’urgenza in ospedale a Bucarest, dove aveva subito una serie di operazioni, finendo persino in rianimazione. D’accordo con il compagno era allora ripartita per l’Italia, per affidarsi alle cure dei medici della Poliambulanza di Brescia, città nella quale abitavano degli amici che l’avevano appunto consigliata, ma neppure i tentativi dei sanitari bresciani sono riusciti a guarire la donna colpita da una infezione che non le ha dato scampo. La diagnosi: «fascite necrotizzante». Quando l’infezione ha invaso tutto il corpo e ormai non c’era più speranza, per la 36enne non è rimasto che il sollievo delle cure palliative nell’Hospice dell’Ospedale Tribandi Pavoni di Orzinuovi. La sua interminabile agonia, durata nove mesi, ha avuto fine mercoledì. Le erano vicini il compagno, il personale dell’hospice, il dottor Cesare Formaini Marioni, responsabile della struttura orceana per malati terminali. La donna si trovava da una decina di giorni ricoverata nel reparto attrezzato per le cure palliative di Orzinuovi, località abbastanza facilmente raggiungibile dal marito, che nel frattempo ha trovato ospitalità da alcuni amici connazionali che risiedono a Calcinato. I sacerdoti orceani don Giovanni Girelli e don Luigi Mensi, che si alternano nella visita ai malati, non hanno mai potuto rivolgerle una parola di conforto perché la povera donna era sempre sedata. Il compagno ha sporto denuncia contro il medico che ha operato la liposuzione ed è partita l’indagine della Procura di Milano per risalire alle cause della morte. Per disposizione del magistrato, la salma è stata composta nella sala mortuaria dell’ospedale Civile di Brescia, in attesa dell’autopsia. Nell’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano e dal pm Luisa Baima Bollone, sono state effettuate delle perquisizioni da parte dei Carabinieri del Nas al Centro di chirurgia plastica ed estetica MC dove opera Colli, in via Podgora, vicino al Tribunale di Milano. Al vaglio degli inquirenti anche il titolo di medico chirurgo con cui si presenta Colli, 32 anni, ora indagato per omicidio colposo. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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