Non c’è una seconda vita
per la stazione ferroviaria

Il sindaco Marika Legati
Il sindaco Marika Legati
Il sindaco Marika Legati
Il sindaco Marika Legati

A Calcinato è arrivata immediata la replica del sindaco Marika Legati al gruppo consiliare Bene Comune che, attraverso il suo leader Tiziana Spreafico, aveva chiesto di avviare un percorso per giungere alla possibilità di «riutilizzare i locali della stazione ferroviaria di Ponte San Marco, analogamente a quanto è accaduto in diversi altri scali ferroviari della nostra provincia, concesse in comodato d’uso gratuito alle amministrazioni comunali, ad enti e associazioni».

«Al momento è impossibile - risponde il primo cittadino - e ci abbiamo provato più volte. Già nel corso del nostro precedente mandato amministrativo ci eravamo rivolti alle Ferrovie dello Stato per ottenere l’utilizzo dei locali della stazione, ma ogni volta abbiamo avuto un diniego. Infatti la stazione di Ponte San Marco non risulta dismessa: vi fermano uno o due treni al giorno».

Nulla da fare, quindi, per la concretizzazione di quella che Bene Comune riteneva «una valida soluzione alla cronica carenza di spazi sociali a disposizione dei numerosi enti e associazioni operanti sul territorio».

Disabilitato da oltre 20 anni, negli anni del dopoguerra la stazione di Ponte San Marco accoglieva centinaia di lavoratori pendolari che quotidianamente si recavano in città. In seguito si è assistito al graduale decentramento degli insediamenti produttivi nell’hinterland, l’utilizzo massiccio dell’automobile e le presenze di passeggeri sono crollate vertiginosamente.F.MAR.

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