Prigionieri della
neve, salvati
dall’elicottero

di Francesco Gavazzi
L’elicottero carica gli sciatori dell’albergo bloccati dalla forte nevicataLa comitiva dello sci club di Castel Mella prepara lo spiazzo per l’atterraggio dell’elicotteroMarco Brognoli
L’elicottero carica gli sciatori dell’albergo bloccati dalla forte nevicataLa comitiva dello sci club di Castel Mella prepara lo spiazzo per l’atterraggio dell’elicotteroMarco Brognoli
L’elicottero carica gli sciatori dell’albergo bloccati dalla forte nevicataLa comitiva dello sci club di Castel Mella prepara lo spiazzo per l’atterraggio dell’elicotteroMarco Brognoli
L’elicottero carica gli sciatori dell’albergo bloccati dalla forte nevicataLa comitiva dello sci club di Castel Mella prepara lo spiazzo per l’atterraggio dell’elicotteroMarco Brognoli

Soccorsi con l’elicottero e «liberati» dall’hotel assediato dalla neve. Singolare epilogo del fine settimana per otto sciatori dello Sci club di Castel Mella rimasti isolati a causa della nevicata in un albergo a Curon Venosta, a 1900 metri di quota, in Val Venosta in provincia di Bolzano. Un isolamento forzato che si è risolto ieri quando poco dopo le 15.30 il gruppo di sei uomini e due ragazzi di 13 e 15 anni è stato recuperato da un elicottero atterrato in uno spiazzo di fortuna, ricavato spalando per ore la neve davanti all’hotel Alpendfriede fino alla località di San Valentino alla Muta, distante pochi minuti di volo, dove è stato fissato il punto ritrovo con i famigliari, che hanno potuto così riportare a casa i propri cari sani e salvi. Cruciale è stata la forte nevicata avvenuta nella notte tra sabato e domenica in alta Val Venosta, nevicata che oltre a bloccare l’accesso a varie località ha anche fatto scattare l’allerta valanghe. Nell’albergo Alpenfriede, in questo weekend da brivido, alloggiavano solamente gli otto castelmellesi e il personale dell’albergo poiché gli altri turisti attesi nella giornata di domenica non sono riusciti a raggiungere la località Gli otto sciatori erano giunti all’albergo dopo essere partiti da Castel Mella sabato mattina, prevedendo il rientro già domenica sera. Il fine settimana in Val Venosta era parte del programma di gite del gruppo e gli otto sciatori rimasti bloccati facevano parte di una spedizione più ampia, con un'altra ventina di persone che alloggiavano in un altro albergo meno all’interno della Val Lunga, ma sempre in località Curon Venosta, e che sono rientrate regolarmente nella serata di domenica. Curon Venosta era la base del gruppo per uscite in territorio austriaco. «Una brutta avventura, ma con aspetti a loro modo interessanti, data la singolarità della situazione» racconta con self-control e lucidità Marco Brognoli, presidente dello Sci Club Castel Mella - raggiunto telefonicamente dopo pochi minuti dal breve viaggio a bordo dell’elicottero dell’Esercito che lo ha tratto in salvo assieme ai suoi compagni. «Benché nessuno di noi sia ferito e non abbia corso alcun serio pericolo - racconta Brognoli - la situazione in albergo è peggiorata seriamente da domenica pomeriggio, quando una valanga nelle vicinanze ha abbattuto i cavi della corrente lasciandoci, fino all’una del pomeriggio di lunedì, senza elettricità, riscaldamento e campo per la ricezione dei cellulari. Fino a quel momento critico - prosegue Brognoli - il personale dell’albergo aveva mantenuto molta compostezza e professionalità, nonostante fossimo già irraggiungibili e tagliati fuori da ore. Ma dopo che siamo rimasti pure senza luce e senza tutto il resto - racconta il presidente dello Sci Club Castel Mella - la paura era palpabile anche tra i lavoratori dell’Alpenfriede». «Mentre eravamo bloccati - racconta ancora Brugnoli - udivamo delle esplosioni e abbiamo visto che era la Protezione civile che faceva cadere le masse di neve più critiche e pericolose che si erano accumulate nella valle. Il monte sopra l’albergo dove eravamo bloccati è dotato di una importante rete antivalanghe. Cosa che ci dava un minimo di tranquillità ma che, come già detto, non ha potuto evitare che la paura aumentasse sensibilmente dopo la disattivazione della corrente».

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