Reagisce allo
stupratore e lo
fa arrestare

di SCARPAN
La 22enne è stata aggredita da un autotrasportatore serbo
La 22enne è stata aggredita da un autotrasportatore serbo
La 22enne è stata aggredita da un autotrasportatore serbo
La 22enne è stata aggredita da un autotrasportatore serbo

Giancarlo Chiari

Il sogno di visitare l’Europa in autostop si è trasformato in un incubo per una 22enne serba. Prigioniera della cabina di un Tir fermo in un parcheggio in territorio di Rovato lungo la BreBeMi è rimasta in balia di un autotrasportatore romeno che dopo averla minacciata, aggredita e picchiata ha cercato di stuprarla. La violenza sessuale non è stata portata a termine fino in fondo, perchè la vittima facendo ricorso alle nozioni acquisite durante un corso di autodifesa ha reagito riusciendo dopo una colluttazione a scendere dal camion.

A QUEL PUNTO sono stati degli altri autotrasportatori richiamati dalle urla della vittima a fare scudo alla ragazza fino all’arrivo di una pattuglia della Polizia stradale di Chiari che ha arrestato Nicolae Chenescu per violenza sessuale.

Venerdì mattina a una stazione di servizio lungo la A4 a Novara, il 47enne romeno aveva accettato di dare un passaggio alla ragazza diretta a Zagabria dopo un viaggio in autostop in Europa durato quasi due anni. Depositata la valigia nella cabina del Volvo FH, la giovane si è sdraiata nella cuccetta del camion per riposare. Poche ore più tardi è stata svegliata dal romeno che gli ha proposto un rapporto sessuale a pagamento. La 22enne si è rifiutata spiegando con risolutezza di non essere una prostituta.

Ma ad ogni piazzola di sosta, come è risultato dall’esame del cronotachigrafo, del camion l’autista fermava il Tir cercando di convincere la 22enne a cedere alle sua avances sempre più spinte. Nel primo pomeriggio, durante la sosta a Rovato, il romeno ha perso la testa gettandosi addosso alla vittima cominciando a palpeggiarla. Ma la reazione della ragazza ha spiazzato l’aggressore consentendo alla vittima di mettersi in salvo. In ospedale alla giovane - oltre a un comprensibile stato di shock - sono stati riscontrate delle ecchimosi. Una volta medicata è stata dimessa con una prognosi di cinque giorni. Dopo aver sporto denuncia in Questura, l’immigrata ha fatto ritorno a casa a Zagabria in treno. Il 47enne è stato invece condotto in carcere.

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