Seppellivano macerie
ai laghetti di Sovenigo

di Alessandro Gatta
A destra, la grande buca nella quale è stato smaltito il materiale edile
A destra, la grande buca nella quale è stato smaltito il materiale edile
A destra, la grande buca nella quale è stato smaltito il materiale edile
A destra, la grande buca nella quale è stato smaltito il materiale edile

Lavori edili senza alcuna autorizzazione ai laghetti di Sovenigo, in territorio di Puegnago: anche se in un terreno privato comunque in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico. La stessa zona dove tra l’altro sono stati pure interrati abusivamente gli scarti e gli inerti della lavorazione.

SONO STATI così denunciati i quattro bresciani - di età compresa tra i 45 e i 55 anni - sorpresi quasi in «diretta» da un carabiniere forestale di Gavardo, in quel momento libero dal servizio: sono accusati di smaltimento illecito di rifiuti non pericolosi, realizzazione di opere edili in assenza di titolo abilitativo e violazione del vincolo paesaggistico. Tra i quattro indagati i due proprietari del terreno e dell’abitazione dove si stava svolgendo l’intervento edilizio, la demolizione di una muratura, e i due titolari della ditta che stava eseguendo i lavori: adesso rischiano grosso, fino a 1 anno di reclusione per lo smaltimento dei rifiuti, con possibile multa fino a 26mila euro, e fino a 2 anni di carcere invece per le violazioni urbanistiche, con una sanzione pecuniaria che potrebbe arrivare anche a 51 mila euro.

Il giovane militare giovedì sera, poco prima delle 20, stava facendo una passeggiata sulle colline di Puegnago, appunto nella zona di Sovenigo. Qui ha notato dei movimenti sospetti, soprattutto per l’orario: due persone che a bordo di un escavatore e un autocarro stavano interrando rifiuti da demolizione (in tutto circa 10 metri cubi) in un ampio scavo nel terreno, profondo più di due metri e mezzo. A debita distanza, nonostante non fosse in servizio, si è appostato e ha cristallizzato la scena (utile per le successive indagini) con una serie di fotografie. La vicenda è stata subito segnalata al comando: il blitz ieri mattina ha impegnato i militari delle stazioni di Gavardo e di Vobarno. I carabinieri hanno accertato che i rifiuti da demolizione derivavano da attività edilizia non autorizzata, in zona sottoposta a vincolo: ai proprietari di casa mancavano dunque sia l’autorizzazione urbanistica che quella paesaggistica, e di conseguenza i titolari della ditta non potevano essere autorizzati a scaricare gli inerti. Tutti denunciati, e indagati in stato di libertà: la piccola discarica abusiva intanto è stata sequestrata, insieme all’escavatore e all’autocarro usati per riempire la buca.

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