Tangenziale, svincolo ostaggio dei cavatori

di Luca Reboldi
Lo svincolo della tangenziale sud a Rezzato ancora chiuso al traffico
Lo svincolo della tangenziale sud a Rezzato ancora chiuso al traffico
Lo svincolo della tangenziale sud a Rezzato ancora chiuso al traffico
Lo svincolo della tangenziale sud a Rezzato ancora chiuso al traffico

Eppur non si muove. Sei mesi dopo il completamento, il nuovo svincolo di Rezzato lungo la Tangenziale sud è ancora lì, transennato e inutilizzabile. La vicenda ha dell’incredibile se si considerano l’utilità dell’opera, il lungo iter burocratico e il denaro speso per realizzarla. ANCORA lo scorso aprile l’assessore provinciale ai Lavori pubblici Antonio Bazzani aveva dichiarato al nostro giornale che per l’apertura dello svincolo era ormai questione di settimane. Da pochi giorni si era, infatti, svolto un sopralluogo durante il quale i tecnici della Provincia avevano constatato che all’appello mancavano ancora alcune piccole opere accessorie e l’acquisizione di alcune aree da parte dei cavatori prima di poter procedere ai collaudi necessari e aprire lo svincolo. A distanza di due mesi, però, tutto è ancora fermo. Per comprendere e ricostruire le singolari vicissitudini dello svincolo è necessario risalire al lontano 2011. Nel gennaio di quell’anno, infatti, alla luce «dell’incremento significativo dei flussi veicolari sulla viabilità» connesso alle ingenti attività d’escavazione della zona previste dal Piano cave provinciale, la Provincia obbligava i cavatori di sabbia rezzatesi a progettare e realizzare a loro spese la nuova interconnessione con la Tangenziale sud lungo via Paolo VI. Più vicino ai siti delle cave, il nuovo svincolo avrebbe permesso di ridurre il tragitto percorso dai camion carichi di sabbia - obbligati fino ad allora a raggiungere via San Giacomo per entrare in Tangenziale - con l’obiettivo di rivedere al ribasso l’impatto ambientale dell’intera attività estrattiva. Inizialmente previsto per il 2015, il termine dei lavori è stato via via prorogato fino al dicembre 2017, quando appunto l’opera è stata effettivamente realizzata. Da allora, però, prima di procedere ai collaudi la Provincia sta aspettando che i cavatori concludano il lavoro. Una situazione paradossale che, in attesa delle mosse dei cavatori, per ora sembra non avere soluzione. Nel frattempo, nonostante dalla Provincia si continui a ribadire che per l’apertura è ormai imminente, in Comune a Rezzato fanno sapere di aver letteralmente perso il conto del numero di telefonate e lettere ufficiali indirizzate ad ente d’area vasta e cavatori per chiedere l’apertura dello svincolo. L’ultima lettera è stata inviata il 25 maggio scorso. «Auspichiamo che la situazione si risolva al più presto - commenta il sindaco Davide Giacomini - dovere attendere così tanto per rendere utilizzabile un’opera già di fatto realizzata è veramente inaccettabile». All’irritazione per le tempistiche dell’opera, infatti, per l’Amministrazione comunale s’aggiunge la preoccupazione per le sorti del vecchio svincolo. La Provincia ha assicurato che lo terrà temporaneamente aperto in modo da poter svolgere un monitoraggio dei flussi e verificarne l’effettiva utilità. Ma a questo punto è lecito chiedersi se anche il nuovo svincolo avrà un futuro. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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