Viaggio da incubo
tra nuovi autovelox
«dubbi» e cantieri

di Paolo Tedeschi
Nel tratto di tangenziale di Roncadelle la segnaletica non sempre aiuta gli automobilisti a comprendere i limiti di velocità consentiti
Nel tratto di tangenziale di Roncadelle la segnaletica non sempre aiuta gli automobilisti a comprendere i limiti di velocità consentiti
Nel tratto di tangenziale di Roncadelle la segnaletica non sempre aiuta gli automobilisti a comprendere i limiti di velocità consentiti
Nel tratto di tangenziale di Roncadelle la segnaletica non sempre aiuta gli automobilisti a comprendere i limiti di velocità consentiti

Brusche frenate, ripartenze a scatto e una dose di stress supplementare. Lo «spettro» del autovelox, una segnaletica non certo lineare e i cantieri stanno alimentando il caos fra gli automobilisti e autotrasportatori che ogni giorno utilizzano il raccordo tra la BreBeMi e la tangenziale sud di Brescia. Per chi percorre la circonvallazione in direzione della città, in prossimità del centro commerciale «Le Rondinelle» di Roncadelle, nello spazio di un centinaio di metri si trovano in successione due grandi cavalcavia che consentono, tra l’altro, di raggiungere il mega store e la Mandolossa oppure di muoversi in senso opposto immettendosi sulla tangenziale sud. Senonchè appena prima del primo sovrappasso e relativo svincolo (denominato «uscita 2») che consente di raggiungere il centro commerciale sotto il cartello con limite dei 90 all’ora c’è un altro cartello che avvisa che nell’arco di 350 metri il limite scenderà a 70. Una prescrizione che scatta proprio tra i due cavalcavia, appena prima del secondo, quello da cui poi nasce la mini-bretella di innesto nella tangenziale sud del traffico proveniente da «Le Rondinelle». Il raccordo BreBeMi tra Chiari e Brescia è gratuito, ma che attualmente ha tempi di percorrenza lentissimi a causa degli imponenti lavori di potenziamento del tratto compreso proprio tra Travagliato e l’innesto in tangenziale sud e del conseguente abbassamento dei limiti di velocità fino a 40 chilometri orari con anche la presenza di diversi autovelox fissi della Polizia stradale. In questo contesto ad alimentare l’ansia, le perplessità e gli interrogativi degli automobilisti è il limite dei 70 chilometri orari e il fatto che il cartello di segnalazione che sul cavalcavia da anni avvisa della presenza dei controlli da remoto della Polizia Provinciale sia da tempo coperto da un cellophane nero, sebbene proprio su quel sovrappasso, nel frattempo diversi automobilisti abbiano notato che nelle scorse settimane sia stato posizionato un nuovo autovelox puntato in direzione Brescia. Una situazione potenzialmente pericolosa anche perché come dimostrano le statistiche divulgate dalla Polizia Provinciale alla vista del cartello dei 70 chilometri c’è chi rallenta e lo rispetta, chi frena bruscamente, ma anche chi continua a viaggiare a velocità spropositate.

LA DOMANDA che sorge spontanea è dunque: «Insomma quel rilevatore di velocità è attivo o no?» si chiedono i pendolari ma anche chi percorre sporadicamente la tangenziale sud. «E se è attivo, da quando? Magari non l’abbiamo notato subito e magari siamo transitati a più di 70 all’ora». I due apparecchi furono successivamente rimossi dalla Polizia Provinciale. Fino a qualche tempo fa, quando è stato posizionato il nuovo rilevatore. In quel tratto di tangenziale in certi momenti il traffico molto intenso e non tutti notano quei cartelli che indicano il cambio di limite di velocità e poi sul cavalcavia ci si trova quel cartello della Polizia Provinciale coperto da un sacco nero. Nell’immaginario collettivo del popolo degli automobilisti è scolpit il caso della Goitese a Montichiari dove l’autovelox «impazzito» ha erogato oltre 50 mila contravvenzioni in pochi mesi.

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