GHEDI. Profilassi anti-contagio ultimata. Ieri l’asilo frequentato dal piccolo di 3 anni ha riaperto

Il bimbo colpito dall’infezione rimane in prognosi riservata

Il bimbo di tre anni è ricoverato all’ospedale Civile di Brescia
Il bimbo di tre anni è ricoverato all’ospedale Civile di Brescia
Il bimbo di tre anni è ricoverato all’ospedale Civile di Brescia
Il bimbo di tre anni è ricoverato all’ospedale Civile di Brescia

Valerio Morabito Il bimbo di tre anni colpito da meningite non è ancora fuori pericolo. Sta meglio rispetto a quando sabato è stato ricoverato al Civile, ma per usare le parole dei medici «sta affrontando una fase delicatissima». Bisognerà attendere il decorso clinico delle prossime ore per capire ha reagito alle terapie uscendo dalla fase acuta dell’infezione e per sciogliere di conseguenza la prognosi. In attesa che venga identificato il virus responsabile della sepsi meningococcica, l’Ats non ha modificato il programma della campagna di profilassi anti-contagio che coinvolge al momento 160 persone. La terapia a base di antibiotici è stata somministrata ai 110 alunni che, come il bimbo affetto da meningite frequentano la scuola parrocchiale dell'Infanzia «Maddalena di Canossa», alle insegnanti, ai parenti dell’ammalato e al personale del pronto soccorso pediatrico di Manerbio che in un primo tempo si erano presi cura del piccolo. Nonostante la legittima apprensione e le critiche avanzate da alcune mamme alla gestione dell’emergenza sanitaria, ieri pochi genitori hanno deciso di tenere a casa i bambini. «La scuola è rimasta aperta dopo il via libera dall'Ats - conferma la dirigente della materna Katia Cadei -. Abbiamo fatto disinfettare tutti gli ambienti scolastici. La situazione e monitorata e sotto controllo, non bisogna creare dell’inutile allarmismo». Ma i genitori restano preoccupati. Anche quelli dei bambini che frequentano altre materne. «Quando c’è una banale epidemia di pidocchi le informazioni e i consigli si sprecano - osserva una mamma -. Sarebbe stato opportuno organizzare un’assemblea per spiegarci se esiste un rischio focolaio o contagio». L’Ats non esclude di promuovere un incontro con le famiglie dei bimbi della «Canossa» quando il centro di referenza di Milano avrà fatto luce sulla natura del virus. Nel frattempo ha messo a disposizione il numero verde 800777346 che può essere contattato per informazioni dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 16. Anche la figlia del sindaco Lorenzo Borzi che frequenta la materna parrocchiale ha dovuto sottoporsi alla profilassi. «Ho vissuto l’emergenza da genitore e da amministratore - rimarca il primo cittadino -: per questo capisco l’apprensione di mamme e papà, anche se il rigido protocollo sanitario predisposto dalla Regione, può farci stare tranquilli. La cosa che ci auguriamo tutti - sottolinea Borzi, parlando a nome di tutta la comunità -, è che il bimbo si riprenda rapidamente. Questa è la cosa più importante». Un augurio rimbalzato in queste ore anche sui social. •

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