Il ponte
sulla A21 è solo
un brutto ricordo

di Valerio Morabito
Il ponte è stato raso al suolo nel giro di poche ore grazie all’imponente dispiegamento di mezzi messo in campo da Autovia Padana Un sistema di barriere impedisce l’accesso alla provinciale Le ruspe all’opera l’altra notteLa posa delle nuove transenne L’operazione lampo della rimozione delle macerie del manufattoLa messa in sicurezza dello spazio ai lati dei moncherini del viadotto
Il ponte è stato raso al suolo nel giro di poche ore grazie all’imponente dispiegamento di mezzi messo in campo da Autovia Padana Un sistema di barriere impedisce l’accesso alla provinciale Le ruspe all’opera l’altra notteLa posa delle nuove transenne L’operazione lampo della rimozione delle macerie del manufattoLa messa in sicurezza dello spazio ai lati dei moncherini del viadotto
Demolito il ponte maledetto (Fotolive)

Del ponte di Montirone sono rimaste macerie che nelle prossime ore saranno rimosse in vista dell’avvio della seconda fase dell’operazione destinata a spezzare l’isolamento viabilistico dell’enclave di territorio compresa tra hinterland e Bassa. La demolizione notturna si è svolta secondo i piani e ieri mattina il tratto di autostrada della A21 interessato dai lavori è stato riaperto. Si è trattata di un’operazione chirurgica quella eseguita dagli operai di Autovia Padana è durata meno del previsto, considerando che alle 22 di sabato era già stata demolita una parte del cavalcavia e intorno alle 2.30 sono state completate le opere. Intorno alle 20 di sabato è stato chiuso il tratto tra il casello di Manerbio e quello di Brescia sud in entrambe le direzioni. Il passaggio di una pattuglia della polizia stradale di Brescia ha sancito la chiusura e dopo è calato il silenzio sulla A21. Un'anomalia che, in pochi minuti, ha lasciato il passo al rumore dei mezzi meccanici necessari per demolire il ponte. Caterpillar, ruspe e camion si sono occupati di radere al suolo il viadotto che portava i segni dell’incendio divampato il 2 gennaio dopo l’incidente che in autostrada provocò sei vittime, tra cui tre bambini.

TRA MONTIRONE e Poncarale sono rimasti due monconi, in mezzo quasi un «ground zero» della tragedia. Una rete arancione segna il confine invalicabile sulla strada provinciale 24. Il limite oltre il quale non può spingersi nessuno. Neanche i più curiosi e desiderosi di fare una foto per pubblicarla sui social network con l'obiettivo di lucrare qualche like. Mentre gli operai, nella giornata di ieri, erano alle prese con le ultime attività nel cantiere allestito nei due appezzamenti di terra a Poncarale, le carreggiate sono tornate completamente percorribili già nella prima mattinata di domenica. Nelle prossime ore, invece, dovrebbero essere rimossi i resti del ponte sistemati proprio nel cantiere. Se nella notte dell'abbattimento del cavalcavia sono stati pochi i curiosi assiepati vicino ai new jersey o nel parco canoe di Montirone, è stato ieri mattina che i cittadini del posto si sono recati vicino l'autostrada per vedere con i propri occhi il completamento dei lavori. Chi a piedi, chi con la bici. Qualcuno, addirittura, ha percorso il sentiero nel parco delle canoe per vedere da più vicino cosa è accaduto sulla A21. In questo modo si è conclusa la prima fase delle operazioni per ripristinare la viabilità lungo la strada provinciale 24. Adesso è partita la seconda fase. Forse quella più delicata, ovvero la ricostruzione del ponte che dovrà tornare a collegare Montirone e Poncarale. In primo luogo biosognerà attendere circa 4 settimane per ottenere un'autorizzazione dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Poi inizieranno i lavori che dovrebbero durare 8 mesi, anche se c'è ottimismo su una sensibile riduzione dei tempi per completare il nuovo ponte. Sta di fatto che, a differenza del passato, l'opera dovrebbe essere realizzata su un'unica arcata (e non più sui piloni abbattuti nella notte tra sabato e domenica) e costerà all'incirca 2,5 milioni di euro.

NESSUNO lo dice apertamente, ma tutti coltivano la speranza che il nuovo ponte sia pronto prima di Natale, in modo da spezzare l’isolamento che sta penalizzando le attività commerciali e produttive di Montirone.

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