Il tunnel della Valvestino svolta Ora la strada è tutta in discesa

di Luciano Scarpetta

Il tunnel della Valvestino «sfreccia» veloce come l’Alta velocità ferroviaria. Nel giorna delle conferme del cronoprogramma di lavori per la posa della Tav Brescia-Verona che scatteranno dopo l’estate, il sogno o incubo a seconda dei punti di vista, di avvicinare l’alto Garda alla provincia di Trento prende sempre più forma. Anche gli scettici più incrollabili dovranno arrendersi all’evidenza.

LUNEDÌ ALLE 11,30 nel municipio del Comune di Valvestino a Turano, il sottosegretario di Regione Lombardia con delega alle politiche per la montagna, e macroregione alpina Eusalp Ugo Parolo, sottoscriverà con il collega della Provincia Autonoma di Trento, Mauro Gilmozzi, assessore alle Infrastrutture e all’Ambiente, l’accordo per la gestione dell’opera viaria.

L’iter della mega opera insomma scollinerà imboccando la fase esecutiva. Paradossalmente, il nodo più complesso da sciogliere non è stato reperire gli oltre 32 milioni di euro necessari all’investimento, ma armonizzare, burocraticamente parlando la situazione di un Comune a statuto ordinario come Valvestino chiamato a prendersi in carico la realizzazione di un’opera viaria che delega le fasi operative ad una Provincia di Trento a statuto speciale. Ma ora si entrerà nella fase esecutiva. Un’altra grande opera a oltre mezzo secolo dalla realizzazione della diga, destinata a contrastare lo spopolamento del territorio e consentire la ripresa economica della valle. Il progetto da 32,4 milioni di euro per realizzare un traforo a canna a senso unico alternato, di collegamento tra la Valvestino e il Comune trentino di Bondone nelle Giudicarie è sostenuto per 18 milioni e 792 mila euro da fondi Odi, dalla Provincia di Trento per 6 milioni, da Regione Lombardia per 4 milioni, dai Comuni di Magasa e Valvestino per un milione e mezzo con il Fondo di coesione, e dal Fondo Comuni di confine per 608 mila euro. Tutte risorse - bene sottolinearlo - già stanziate almeno sul fronte trentino.

«Se i giovani scappano dalla montagna la montagna non ha futuro – ha spiegato il sottosegretario regionale Ugo Parolo illustrando il pacchetto di progetti che la Regione sta mettendo a punto per contrastare la desertificazione dei territori montani -. Dobbiamo aiutare i Comuni in quota a diventare protagonisti del cambiamento: è quindi importante avere amministratori capaci di promuovere il territorio e le imprese locali». Il nuovo tunnel può essere la chiave di volta.

E SEMPRE SUL FRONTE viabilità in alto Garda, procede a passi spediti non solo la progettazione da parte di Anas del nuovo tunnel che sostituirà le prime tre gallerie sulla strada Gardesana a nord dell’abitato di Gargnano che oggi rappresentano una sorta di imbuto. Nei giorni scorsi la viabilità è rimasta chiusa di notte temporaneamente al traffico per consentire l’esecuzione di indagini topografiche destinate alla progettazione definitiva del nuovo traforo che dovrebbe snellire il traffico con ricadute positive sul turismo e più in generale sulle attività economiche.

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