Incognita del
non-voto sui
ballottaggi

Evocato dai comizi dei big della politica, esorcizzato dagli ultimi appelli al voto dei candidati sindaco, c’è un «fantasma» che si aggira sui ballottaggi in programma domenica. Lo spettro si chiama astensionismo ed ha già agitato le sue catene al primo turno. La fuga dai seggi potrebbe essere l’ago della bilancia nei testa a testa elettorali che chiameranno al voto quasi 50 mila bresciani. Per dare l’idea dell’atmosfera, qualche esponente dei comitati elettorali ha scrutato con disappunto le previsioni meteo che annunciano una bella giornata di sole in occasione del secondo turno. Il clima ideale per far girare al largo dalle urne anche chi non è ancora partito per le vacanze.

A DESENZANO, quello del non-voto (44% la percentuale di astensionismo) è stato il secondo partito nella consultazione dell’11 giugno che ha visto Guido Malinverno con il 47,67% dei suffragi sfiorare il successo senza passare dai supplementari. La coalizione del candidato di centrodestra si è arricchita del sostegno esterno dei consiglieri di «Fare», alleati al primo turno con Alessandro Biggi. Ma, nonostante il 27,75% dei consensi, Valentino Righetti crede al ribaltone. Per questo, senza rinnegare il Partito Democratico del sindaco uscente Rosa Leso, in queste ultime ore di frenetica campagna elettorale ha fatto leva sull’elettorato della società civile, cercando di captare il consenso di chi ha perso fiducia nella politica.

A GUSSAGO la partita è apertissima: 107 voti separano l’esponente del centrodestra Stefano Quarena da Giovanni Coccoli, candidato dell’esecutivo uscente. Negli ultimi giorni Stefano Quarena ha incassato attraverso la leader regionale Mariastella Gelmini il sostegno di Forza Italia, che al primo turno aveva optato per Luca Aliprandi che tuttavia - in aperta polemica con il partito - ha chiesto ai suoi elettori di non votare nessuno al ballottaggio. Al contrario Francesco Raucci, scelta dell’area di sinistra al primo turno, ha indicato ai suoi sostenitori di appoggiare Giovanni Coccoli. Il Pd, attraverso Stefano Bazzana, ha preso le distanze da entrambi gli aspiranti alla fascia tricolore.

A PALAZZOLO situazione fluida nonostante il sindaco uscente Gabriele Zanni possa contare sulla confortante dote del 47,65 % di voti ottenuta l’11 giugno. Lo sfidante Stefano Raccagni ha intensificato gli sforzi rimettendo al centro della campagna elettorale i temi cardine del centrodestra come la sicurezza. Anche a Palazzolo, come negli altri due paesi, la chiave del successo, più che pescare consensi in altri schieramenti, sarà riuscire a riportare alle urne gli elettori del primo turno.

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