Infezione «aggressiva»
sta facendo
strage di storni

di Cinzia Reboni
La moria di volatili sulle spiagge del Garda documentata dal WwfLe carcasse degli storni ritrovate nella frazione di Calcinatello
La moria di volatili sulle spiagge del Garda documentata dal WwfLe carcasse degli storni ritrovate nella frazione di Calcinatello
La moria di volatili sulle spiagge del Garda documentata dal WwfLe carcasse degli storni ritrovate nella frazione di Calcinatello
La moria di volatili sulle spiagge del Garda documentata dal WwfLe carcasse degli storni ritrovate nella frazione di Calcinatello

Cinzia Reboni Dietro la misteriosa e inquietante moria di storni registrata nelle ultime settimane sul Garda e nella Bassa c’è una forma infettiva che non rappresenta un pericolo per l’uomo. Sono questi i primi responsi degli accertamenti svolti dall’istituto Zooprofilattico sulle carcasse dei volatili consegnate in questi giorni attraverso l’Ats. L’andamento epidemiologico della setticemia è tuttavia anomalo e inedito per la provincia di Brescia. Anche per questo gli esami proseguiranno per fare piena luce sul fenomeno che si è manifestato con particolare incidenza a Desenzano, Montichiari e Calcinato. «L'esame anatomopatologico sui volatili - conferma il direttore dell’Istituto Zooprofilattico Giorgio Varisco - ha messo in evidenza una setticemia, in alcuni casi sovrapponibile a zone geografiche diverse. La causa è una malattia tipica degli storni. Epidemia correlata all'ambito animale, e dunque non trasmissibile all'uomo. Si tratta di forme setticemiche abbastanza tipiche negli uccelli, che muoiono per infezione. Una moria comunque insolita, mai riscontrata prima in queste forme nel Bresciano». SOLO NEI PROSSIMI giorni, una volta completata la mappa geografica dei prelievi, sarà possibile avere un quadro epidemico complessivo. Della questione ovviamente si sta occupando anche il dipartimento veterinario dell’Ats di Brescia, destinataria delle segnalazioni. Centinaia di volatili sono stati trovati nella zona costiera, sul lago o a poca distanza, tra Desenzano e Sirmione. A lanciare l’allarme la sezione Brescia-Bergamo del Wwf, che ha consegnato alcune carcasse all’Ats e all’Istituto Zooprofilattico per capire che cosa stia uccidendo tutti questi storni in un’area circoscritta. Nel corso dei sopralluoghi effettuati dai volontari del Wwf sono stati ritrovati una cinquantina di uccelli morti tra la spiaggia e il canneto della Zattera di Rivoltella. Stessa scena al Baraonda, sempre a Rivoltella. Con il passare dei giorni sono state recuperate altre carcasse a Sirmione, in zona Brema. E ancora a Montichiari e Calcinato. Ad alimentare una certa inquietudine tra i residenti, la circostanza che la moria si fosse registrata in zone colpite dall’epidemia di polmonite e legionella. Un’ondata infettiva senza precedenti che, dalla fine di agosto, ha contagiato quasi mille persone provocando anche 11 morti sospette. Gli accertamenti dello Zooprofilattico sono tuttavia rassicuranti. Non ci sono correlazioni con l’epidemia degli storni, né pericoli per salute pubblica. •

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