«L’autostrada della Valtrompia
è una soluzione senza futuro»

di Mauro Zappa
L’inizio dei lavori è imminente, ma  il progetto della bretella della Valtrompia continua a far discutere
L’inizio dei lavori è imminente, ma il progetto della bretella della Valtrompia continua a far discutere
L’inizio dei lavori è imminente, ma  il progetto della bretella della Valtrompia continua a far discutere
L’inizio dei lavori è imminente, ma il progetto della bretella della Valtrompia continua a far discutere

Benedetta dal ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio, l’apertura dei cantieri è imminente, ma non si arrende l’articolato e trasversale fronte che si oppone con ragioni e sfumature diverse alla costruzione dell’autostrada della Valtrompia.

L’ULTIMA VOCE di dissenso a levarsi in ordine di tempo è quella di Articolo 1-Mdp che ritiene «la costruzione della cosiddetta bretella della Valtrompia è una soluzione assolutamente inadeguata».

Il movimento ritiene «inderogabile una radicale modifica del progetto dell’opera che dovrebbe essere cantierizzato nei prossimi mesi, e si dice pronto a «promuovere e sostenere tutte le iniziative istituzionali per riavviare un dibattito sull’intervento infrastrutturale».

Spiega Paolo Pagani, coordinatore provinciale del partito: «La nuova arteria non costituirebbe un punto di svolta risolutivo dei problemi del traffico, del congestionamento e dell’inquinamento atmosferico e acustico che affliggono il tratto tra Concesio e Crocevia». La terapia, sostengono i fuoriusciti dal Partito Democratico facendo ricorso a una metafora medica, aggraverebbe la malattia, senza contare che «durante i lavori di costruzione la valle sarebbe sottoposta per almeno tre anni ad uno stress viabilistico insopportabile proprio a causa dell’inadeguatezza dell’opera».

«LA CONURBAZIONE dell’area - sostiene Pagani con il collega di partito Carlo Panzera - richiede invece il potenziamento di un trasporto pubblico ecosostenibile e la riduzione del traffico veicolare, obiettivi che si possono centrare solo prolungando il metrobus leggero cittadino fino a Gardone». Perché ciò possa avvenire, «occorre che le amministrazioni comunali, la provincia e le forze politiche ripropongano il tema con forza, affinché già nella prossima legge di stabilità l’opera venga inserita tra quelle strategiche di rilievo nazionale». Pagani si appella anche al Broletto perché, pure nelle difficoltà di bilancio derivanti da un’errata politica governativa, preveda un consistente stanziamento finalizzato alla riduzione del traffico e quindi delle emissioni inquinanti». Mdp guarda con attenzione anche alle imminenti elezioni amministrative che nel mese di giugno riguarderanno dodici Comuni bresciani. Nessuno dei candidati sindaco appartiene al partito, ma ciò non impedisce a Carlo Panzera dell’Mdp di offrire precise indicazioni di voto: «Invitiamo a sostenere la lista Sinistra a Gussago che appoggia Francesco Raucci e a preferenziare il nostro iscritto Romolo Giardinetto, mentre a Cazzago facciamo il tifo per Patrizia Belli, candidatura che sana la frattura del centrosinistra verificatasi cinque anni fa». A Darfo e a Palazzolo Mdp «sponsorizza» i due sindaci uscenti, Ezio Mondini e Gabriele Zanni, a Desenzano «si è in attesa di una decisione» sul da farsi, a Mura la scelta è obbligata ritenendo «inaccettabile la presenza di una lista che si richiama ai valori del fascismo». Per Provaglio Valsabbia la raccomandazione è “votare per superare il 50% di affluenza e scongiurare il rischio commissariamento».

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