L’eredità il movente
della brutale
aggressione

di Marco Benasseni Giuseppe Zani
L’elicottero atterrato nel prato del parco del Mella di Inzino per soccorrere il commercialista di Iseo
L’elicottero atterrato nel prato del parco del Mella di Inzino per soccorrere il commercialista di Iseo
L’elicottero atterrato nel prato del parco del Mella di Inzino per soccorrere il commercialista di Iseo
L’elicottero atterrato nel prato del parco del Mella di Inzino per soccorrere il commercialista di Iseo

Con il passare delle ore e l’incedere degli accertamenti dei carabinieri di Gardone Valtrompia sta assumendo contorni sempre più nitidi e per certi versi assurdi la brutale aggressione a colpi di chiave inglese e martello ai danni del commercialista di Iseo Giampaolo Pezzotti, avvenuta sabato mattina a Inzino.

AD INFIERIRE sullo stimato professionista 71 enne, Alfredo Ninfa che al culmine del raptus di violenza ha cercato di farla finita infliggendosi delle ferite alla testa con la punta di un trapano. Ninfa, 50 anni, si trova ora al Civile con la riserva della prognosi: sarà denunciato per lesioni. La vittima è invece ricoverata alla Poliambulanza: per soturargli le ferite sulle spalle e sulla testa i medici hanno dovuto praticargli 250 punti di sutura. È cosciente, ma ovviamente sotto shock: ai parenti e agli amici che ieri gli hanno fatto visita ha confessato di aver avuto paura di morire. Se non ci saranno complicazioni potrebbe essere dimesso fra pochi giorni, ma per guarire saranno necessari almeno due mesi.

Giampaolo Pezzotti, sposato, due figli, commercialista, assicuratore e amministratore di condomini, è conosciutissimo a Iseo e dintorni. Esponente di primo piano della Democrazia Cristiana, per un decennio, a cavallo tra gli anni ’80 e ‘90, è stato presidente della Comunità montana del Sebino bresciano, ente che ha sede a Sale Marasino. Da sempre impegnato nel volontariato, da quando è in pensione ha intensificato il suo impegno a favore degli immigrati e degli ultimi, coordinando tra l’altro gli aiuti a una località miserrima che si trova in una foresta dell’India e dove erano soliti prestare la loro opera anche alcuni medici residenti a Iseo.

A INZINO PEZZOTTI si era recato perché convocatovi quale beneficiario, nella veste di responsabile della sua associazione, di una quota dell’eredità lasciata di Michele Mondinelli, convivente di Alfredo Ninfa. Anche i presidenti di Raphaël e Mamré, le associazioni fondate dal compianto don Pierino Ferrari, figuravano tra i beneficiari dell’eredità, insieme al compagno di vita di Mondinelli.

Alfredo Ninfa, al momento del raptus, non era ancora a conoscenza dei contenuti del lascito testamentario. Forse credendo di perdere tutto, in un’esplosione di rabbia ha aggredito Pezzotti.

Di certo, il 50enne era già molto scosso per la perdita del compagno. Ma il quadro sarà più chiaro quando i carabinieri potranno ascoltare Ninfa. Sullo sfondo resta la mattina di terrore vissuta dai residenti del quartiere Marcolini di Inzino, teatro dell’aggressione.

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