L’India vuole
mettere le ali
all’aeroporto

Dall’India nuove opportunità di rilancio per lo scalo di Montichiari
Dall’India nuove opportunità di rilancio per lo scalo di Montichiari
Dall’India nuove opportunità di rilancio per lo scalo di Montichiari
Dall’India nuove opportunità di rilancio per lo scalo di Montichiari

Valerio Morabito Il «D’Annunzio» di Montichiari si candida con autorevolezza a diventare un terminale strategico del trasporto merci e passeggeri tra l’India e l’Italia. La gestazione del progetto è appena iniziata, ma con l’insediamento dell’ufficio commerciale di una newco controllata da una nascente compagnia aerea con sede legale a Chandigarh, l’operazione ha posto un tassello strategico. Ancora pochi i dettagli trapelati dal rigoroso riserbo imposto dal gruppo indiano, ma di certo il primo passo sarà la partenza diun volo cargo da Montichiari all'India (e viceversa) con scalo a Londra. Il servizio a cadenza settimanale che andrebbe a colmare una necessità di collegamenti intermodali manifestata da poli logistici mantovani e reggiani che attualmente devono rivolgersi agli scali di Bologna, dovrebbe partire dopo l’estate. Ma sul «D’Annunzio» la compagnia asiatica ha anche un progetto decisamente più ambizioso destinato - se andasse in porto - a dare ossigeno all’asfittico movimento passeggeri dell’aeroporto della Bassa. La proposta è quella di organizzare un volo diretto tra Montichiari e l’India. Tutto nascerebbe da uno studio di marketing sulla popolazione di immigrati residenti nel triangolo Brescia-Cremona-Mantova che nel 2017 ha raggiunto quota 28 mila unità, un potenziale bacino di utenza che - anche sulla scorta del numero di trasferimenti verso il Paese d’origine effettuati durante l’anno -, giustificherebbe l’investimento di un volo internazionli «dedicato» con agevolazioni per i viaggi programmati. Per l'aeroporto D'Annunzio, che non è mai riuscito davvero a decollare, qualcosa sembra muoversi in prospettiva. A gennaio, è stata siglata la partneship con Amazon, ovvero il colosso del commercio online. L’intesa stipulata con Poste italiane, che ogni notte utilizza la pista bresciana come centro smistamento, ha letteralmente preso il volo grazie all’effetto del colosso delle vendite on line. Ormai gli aerei non si occupano soltanto di trasportare plichi e corrispondenza, ma anche le merci in consegna veloce del gigante dell'e-commerce, il quale ha deciso di investire nel Nord Italia. SULLO SFONDO restano gli irrisolti nodi sulla compatibilità finanziaria dello scalo. Il magistrato a capo dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, con una delibera del 9 marzo ha contestato la cessione a contrattazione diretta delle quote del Comune di Villafranca (2 per cento del capitale) alla Save di Enrico Marchi che gestisce gli aeroporti di Venezia e Treviso. Partendo da quell’operazione conclusa il 19 marzo 2014, Save ha scalato il Catullo fino ad arrivare al 40.3 delle azioni. Bisognerà capire quali effetti concreti avrà una decisione del genere su Montichiari, in quanto scalo legato a Save. •

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