L’onda di protesta
dei campeggiatori
ha invaso la piazza

di Giuseppe Zani
I campeggiatori delle strutture raggiunte dalle ordinanze di demolizione sono scesi in piazza   a Iseo per manifestare la propria indignazione
I campeggiatori delle strutture raggiunte dalle ordinanze di demolizione sono scesi in piazza a Iseo per manifestare la propria indignazione
I campeggiatori delle strutture raggiunte dalle ordinanze di demolizione sono scesi in piazza   a Iseo per manifestare la propria indignazione
I campeggiatori delle strutture raggiunte dalle ordinanze di demolizione sono scesi in piazza a Iseo per manifestare la propria indignazione

Affermano di essere trattati «alla stregua di morti viventi». Ma sono ben decisi a vendere cara la pelle, rivendicando la bontà delle loro ragioni, se il caso, anche a Milano e Roma. Ieri i campeggiatori che possiedono tende e roulotte negli 8 campeggi di Pilzone e Clusane colpiti dalle ordinanze comunali di demolizione, hanno manifestato in piazza Garibaldi, a Iseo.

UN SIT-IN PACIFICO inscenato da non meno di 500 persone che si sono raccolte attorno ai cartelli di protesta prima di confondersi fra i curiosi che frugavano fra le bancarelle dello «Sbarazzo», organizzato dai commercianti di Iseo. Quando, provenienti da diverse direzioni, i manifestanti si ritrovano ai piedi del monumento a Garibaldi, son baci e abbracci e scambi di informazioni su figli e nipoti e inviti a condividere programmi per la prossima stagione. Si vede bene che in ciascuno degli otto campeggi al centro della vertenza, complici le lunghe tavolate e la musica dal vivo, s’è creata una piccola comunità. Una sola è la speranza di tutti: che il Tar sospenda giovedì l’efficacia delle ordinanze di demolizione. «Senza di noi, questi campeggi sono destinati a morire - evidenzia Giovanni Migliorini, 71 anni, residente a Suisio, in provincia di Bergamo, ospite del camping Sebino da 30 anni-. A Clusane i clienti avventizi si contano sulle dita di una mano». Ma è così complicato aderire alla richiesta del Comune di smontare verande e pre-ingressi e ricoverare le roulotte in un’area di rimessaggio lontana dal fronte lago, finita l’estate?

«La mia roulotte è fissa dal 1989 - risponde Migliorini-. Ha le gomme ovalizzate, ma è marciabile: è targata, basta sottoporla a revisione. Veranda e cucinotto hanno superato vari sopralluoghi di controllo. Il punto è un altro: alla seconda volta che si smontano e rimontano, i vari pezzi non combaciano più, sono da buttare».

Alle 11, la piazza è strapiena. «Al Bellini non ci sono villini», si legge su un cartello. Gli altoparlanti diffondono le parole di Angelo Moretti e Franceschino Vertemati, i due portavoce che han guidato ben 5 marce di protesta. «Il Comune di Iseo vuole cancellare dal panorama turistico le proprietà di 3 mila “morti viventi”- sostiene Moretti-. Questo malgrado la modificazione della legge 380 passata alla Camera e al Senato ribadisca che gli allestimenti mobili presenti nelle strutture all’aria aperta non siano da considerare interventi di nuova costruzione. In Italia e in Europa il turismo nei campeggi si vive per un buon 50% in modo stagionale. Dovesse continuare la linea dell’intransigenza, faremo vedere che esistiamo frapponendoci fisicamente tra le nostre proprietà e chi ce le vuole demolire». Vertemati rivendica il ruolo di luogo socializzante che riveste la struttura open air: «Mia madre ha 93 anni- dice-, stare in campeggio fa bene a lei e a me. Il grado di sensibilità di chi ci vuole spazzare via è pari allo zero».

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