La Cina si compra pure la movida bresciana

Valerio Morabito La Cina è vicina. Anche troppo. L’onda lunga degli investitori privati di Pechino non ha solo rivoluzionato il mondo del calcio con le clamorose cessioni di Milan ed Inter a proprietari cinesi. Il dragone sta mettendo le mani sull’indotto della movida del Garda e sulla filiera della ristorazione della Bassa. Emblematico il boom di portali immobiliari dedicati a compratori cinesi, saturi di offerte di locali e attività commerciali bresciane. Le inserzioni sono proposte anche in doppia lingua, per avvicinare offerta a domanda. È QUESTA L'ULTIMA tendenza che con il trascorrere dei mesi sta prendendo piede, grazie anche alle difficoltà del comparto. Nonostante i macro dati economici segnino una lieve crescita, rimangono troppi i negozianti costretti ad abbassare la saracinesca e a vendere al miglior acquirente. La differenza la fa la disponibilità finanziaria. Gli imprenditori orientali hanno le risorse per acquistare. Nell'ultimo lustro, la fetta di bar passati sotto la proprietà di imprenditori cinesi è cresciuta fino a sfiorare la media del 16% (fonte Camere di Commercio). Su scala provinciale Montichiari e Carpenedolo, dopo la città, hanno fatto registrare il picco più alto stimato nel 20%. Chi vuole vendere la propria attività vede negli investitori «made in China» degli interlocutori seri e affidabili. «Mi sono visto costretto a vendere la trattoria di famiglia per motivi contingenti - racconta Claudio Bonaglia, ex contitolare di una trattoria nella Bassa -: ho trovato subito un acquirente cinese che ha pagato cash senza trattare troppo. Quello che mi ha sorpreso è scoprire che il nuovo proprietario ha cambiato ragione sociale, ovviamente, mantenendo però intatta l’insegna storica della trattoria e la struttura del personale, ritirando chiavi in mano anche il cuoco». Il ristorante resta insomma tipico bresciano, a dispetto della proprietà. Una strategia di marketing su cui riflettere. E che spiega in parte il successo del portale «Vendere ai cinesi», uno dei maggiori punti di riferimento del settore che rappresenta un ponte virtuale tra l'Italia e la Cina. Il portale è monopolizzato dalle offerte di Garda e Bassa. Scorrendo le inserzioni - tanto per dare un’idea del fenomeno -, spicca lo storico ristorante-pizzeria e pub con musica live alle porte di Acquafredda. Punto di riferimento per giovani (e non solo) della Bassa orientale e dell'Alto Mantovano. Sempre sullo stesso portale, in via Michelangelo a Carpenedolo c'è un capannone-laboratorio, con tanto di abitazione, messa in vendita. E ancora bar a Manerbio, pub a Orzinuovi e Desenzano. «Stiamo osservando questa nuova tendenza con una certa preoccupazione - ammette Alessio Merigo, direttore generale Confesercenti Lombardia orientale -. Gli imprenditori cinesi si stanno mostrando sempre più interessati ai locali alimentari e di somministrazione italiani. A nostro parere sarebbe necessario monitorare l’evoluzione del fenomeno cercando di capire i risvolti e prevenire eventuali effetti collaterali». L’impressione è che la Via della Seta aperta dagli europei per fare affari a Pechino si sia ribaltata, con i cinesi a monopolizzare gli investimenti in Italia. Siamo di fronte a una svolta che va gestita senza allarmismi, ma con grande attenzione - hanno ripetuto gli esercenti del Garda in una recente assemblea -: sullo sfondo c’è un problema di sottocapitalizzazione delle imprese, di difficoltà di accesso al credito, di concorrenza dei locali dei centri commerciali, di pressione fiscale e burocratica che impedisce agli esercizi commerciali di rinnovarsi e sopravvivere. Solo chi è proprietario dei muri e gestisce l’attività con i familiari riesce a stare a galla. Sullo sfondo resta poi il delicato nodo della tracciabilità finanziaria degli investimenti. Ma intanto gli affari fioccano: da Montichiari a Salò, abitazioni di prestigio e locali sono messi sul mercato dal portale «vendere-ai-cinesi.it» che offre a investitori orientali anche uffici a Manerbio e ville a Borgosatollo. IN SOSTANZA si sta diffondendo la consapevolezza, per coloro i quali hanno bisogno di liquidità in tempi brevi, di affidarsi ad acquirenti in grado di pagare tutto e subito. Per questo motivo, dunque, la Cina va di moda. Tra i siti in italiano disponibili per effettuare queste operazioni, c'è anche «venderefacileaicinesi.it» dove il fenomeno di cercare acquirenti cinesi va oltre la Bassa e tocca persino le zone del lago. Nella lista, a tal proposito, compare un salone da parrucchieri di Lonato e centri estetici di Desenzano. La crisi insomma morde, e il dragone è pronto ad affondare i denti. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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