La devastante frana ha aperto una ferita nel cuore del Gölem

di Giuseppe Zani
La ferrata del Corno del Bene chiusa in attesa che il fronte instabile venga messo in sicurezza Il buco che si è aperto nella montagna è visibile anche da Zone Una parte dei detriti scivolati a valle dove sono piovuti massi grandi come un furgone  Ancora da definire i tempi di ripristino delle zone travolte dalla frana
La ferrata del Corno del Bene chiusa in attesa che il fronte instabile venga messo in sicurezza Il buco che si è aperto nella montagna è visibile anche da Zone Una parte dei detriti scivolati a valle dove sono piovuti massi grandi come un furgone Ancora da definire i tempi di ripristino delle zone travolte dalla frana
La ferrata del Corno del Bene chiusa in attesa che il fronte instabile venga messo in sicurezza Il buco che si è aperto nella montagna è visibile anche da Zone Una parte dei detriti scivolati a valle dove sono piovuti massi grandi come un furgone  Ancora da definire i tempi di ripristino delle zone travolte dalla frana
La ferrata del Corno del Bene chiusa in attesa che il fronte instabile venga messo in sicurezza Il buco che si è aperto nella montagna è visibile anche da Zone Una parte dei detriti scivolati a valle dove sono piovuti massi grandi come un furgone Ancora da definire i tempi di ripristino delle zone travolte dalla frana

La ferrata del Corno del Bene è chiusa, salvo proroghe, sino al prossimo 31 dicembre. A interdire l’accesso al cavo d’acciaio che sale in verticale nel cuore del Gölem, a poche centinaia di metri in linea d’aria dal monumento al Redentore, è stato il sindaco di Zone, Marco Zatti. A circa 40 metri dalla base della parete di risalita, sulla destra della ferrata, si è staccata una grossa frana. Un evento eccezionale e imprevisto. Alcuni massi, grandi anche come un camioncino, e una massa notevole di pietrisco sono rotolati lungo il pendio per oltre 300 metri, travolgendo il bosco al loro passaggio. Nella montagna, adesso, visibile anche dal paese, c’è un enorme buco bianco. Il punto di distacco del materiale si trova nelle immediate vicinanze della ferrata, che tuttavia non è stata coinvolta direttamente, se non per un unico piolo, che è rimasto parzialmente disancorato. Per ragioni di sicurezza, è stato necessario vietare l’utilizzo dell’intera infrastruttura. IL TRACCIATO della ferrata, lungo 350 metri, parte dalla base del Corno del Bene, che ha la forma di una piramide imponente, e porta in vetta, a quota 1700. Per scalarla si impiega un paio di ore. «Si tratta ora di modificare la linea di risalita spostandola in una zona in grado di offrire un livello di stabilità maggiore e sufficiente a garantire l’incolumità degli utilizzatori- spiega il sindaco Zatti-. Ho dato incarico a Roberto Parolari, la guida alpina che nel 2015 ha curato l’installazione della ferrata del Corno del Bene, di valutare il danno e individuare un tratto di percorso alternativo». Parolari ha già effettuato alcuni sopralluoghi. Ci tornerà, sotto il Corno del Bene, accompagnato da un geologo, per approfondire la situazione. «Molto probabilmente sposteremo verso sinistra i primi 50 metri della ferrata- ipotizza Parolari-. Scelto un percorso più sicuro, lavoreremo con trapano, barre d’acciaio e pioli per alcuni giorni. Difficile dire se ce la faremo entro la fine dell’anno. Molto dipende dalle condizioni del tempo». •

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