Si attendono gli esiti della consulenza disposta dalla procura di Brescia. Nel frattempo però si registra uno sviluppo importante nelle indagini sulla morte di Eugenio Rossetti: un indagato.
EUGENIO aveva 16 anni e stava giocando a basket, a Mazzano, la sera del 10 ottobre scorso.Una sfida del campionato Under 20 d’Eccellenza fra il Mazzano e il Basket Trieste, società in cui giocava il ragazzo. Improvvisamente si era sentito male, dopo aver avvertito una forte fitta allo sterno. Nei minuti successivi, mentre il cuore della giovane ala si fermava ben due volte, i soccorritori ricorrevano a tutto ciò di cui potevano disporre per cercare di salvarlo. Così dopo avergli praticato il massaggio cardiaco, dopo le iniezioni di adrenalina e l’utilizzo del defibrillatore il cuore ricominciava a battere. Quindi, il trasporto a sirene spiegate in ambulanza e il ricovero in terapia intensiva all’Ospedale civile di Brescia. Ma la lotta tra la vita e la morte di Eugenio sarebbe durata solamente poco più di 24 ore.
LA PROCURA ha avviato sin dalle ore successive le indagini e gli accertamenti necessari a far luce sul malore rivelatosi fatale al giocatore. Inevitabile in questi casi procedere all’acquisizione dei documenti sanitari presenti in società e relativi al ragazzo. Ma proprio il certificato medico, a quanto si è appreso, si sarebbe rivelato scaduto. Eugenio quindi non avrebbe potuto giocare quella sera e mai fino al possesso di un nuovo certificato. Questo ha portato la procura ad indagare un dirigente della società Basket Trieste.
Nel frattempo si sta procedendo anche su altri fronti rispetto a quello documentale. Sono attesi gli esiti della consulenza che è stata affidata a un cardiochirurgo e a un medico legale, per capire nel migliore dei modi qual è stata la ragione del cedimento del cuore del sedicenne.
Giorni importanti quindi i prossimi per gli sviluppi nell’inchiesta sul dramma in una partita di basket.