Offensiva
finale contro
le alghe «aliene»

di Cinzia Reboni
L’effetto alghe sul lago di Iseo: la Regione pronta a misure estreme
L’effetto alghe sul lago di Iseo: la Regione pronta a misure estreme
L’effetto alghe sul lago di Iseo: la Regione pronta a misure estreme
L’effetto alghe sul lago di Iseo: la Regione pronta a misure estreme

Sul lago di Iseo sta per scattare una controffensiva senza precedenti all’invasione delle alghe «aliene». Uno studio sull’intero bacino del Sebino metterà a punto la tattica della «battaglia», mentre la dichiarazione di guerra sarà sancita dalla modifica della legge sui laghi che su proposta dell’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi, approderà nell’aula del Pirellone il 28 maggio. L’obiettivo è risolvere un problema antico, tanto che se ne parla dal periodo... avanti Christo, ma mai affrontato in modo incisivo. «QUELLO DELLE ALGHE alloctone è un tema di strettissima attualità - spiega Rolfi -. La situazione crea seri problemi, soprattutto in estate, con effetti negativi sul turismo ma anche all’ecosistema del Sebino. Ritengo sia urgente una soluzione radicale». L’obiettivo è quello appunto di eradicare la Vallisneria Spiralis infestante e incentivare la proliferazione della Chara Fragilis, un’alga che rappresenta un habitat ideale per la riproduzione dei pesci. L’operazione potrebbe scattare già in autunno compatibilmente con i cicli riproduttivi della fauna ittica. «Sono convinto - aggiunge Rolfi - che eliminare le alghe infestanti costituisca il modo migliore e più rapido per affrontare il problema in maniera definitiva. Anche alla luce del fatto che nei prossimi anni il rischio concreto è quello del peggioramento di una situazione che già oggi crea danni ingenti al sistema lago, economico e ambientale. Se non si interviene nel modo giusto, si rischia di vanificare tutti gli sforzi e gli investimenti per il rilancio del Sebino fatti prima, durante e dopo l’evento di The Floating Piers». La modifica della legge regionale del 31 marzo 2008 - che riguarda le disposizioni per la tutela e la conservazione della piccola fauna, della flora e della vegetazione spontanea - punta a consentire di effettuare in modo radicale la pulizia del lamineto, ovvero l’area di acqua bassa in prevalenza occupata dalle idrofite a foglie galleggianti e a preservare la biodiversità dall’invasione delle specie aliene. Attualmente la normativa consente lo sfalcio e l’asportazione della vegetazione solo quale forma di contenimento dell’eutrofizzazione, e quando l’eccessivo sviluppo delle alghe comprometta la biodiversità dei luoghi, vietando interventi radicali. «Si cerca di contenere il problema pulendo il lago da materiale che si stacca dai fondali - spiega Rolfi -, ma non è certo una soluzione definitiva. Sono stati fatti esperimenti di eradicazione, che hanno dato risultati positivi: questo è l’unico intervento risolutivo. L’Autorità di bacino del lago d’Iseo è disposta ad acquistare un battello eradicatore qualora le autorità diano l’autorizzazione ad intervenire, all’occorrenza, in questo senso». Bisogna poi tener conto dei cambiamenti climatici. «Ci sono specie alloctone, vegetali o animali, che ben si adattano al nostro ambiente naturale, ma altre che costituiscono una minaccia e sono una delle maggiori cause di perdita della biodiversità - spiega l’assessore regionale -. Per questo la normativa va aggiornata. Sul lago d’Iseo, in particolare, queste alghe non solo danneggiano la qualità dell’acqua, ma creano problemi allo sviluppo turistico, dal momento che marciscono a riva creando un odore putrido che non è certo un bel biglietto da visita, senza contare i costi di gestione per rimuoverle. Finora sono state adottate solo misure palliative, ma è necessario consentire interventi più radicali per prevenire un problema che mina e limita la fruibilità turistica del lago. Un problema che oggi riguarda soprattutto il Sebino, ma domani potrebbe interessare tutti gli altri laghi». •

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