Oratorio dell’unità,
il sogno
diventa realtà

Marco Bonometti, il vescovo di Brescia  e don Angelo GelminiMonsignor Pierantonio Tremolada coinvolto nella coreografia allestita per il «varo» della strutturaIl taglio del nastro dell’oratorio è stato affidato a Silvana  Tirini, la mamma degli imprenditori Bonometti  Le famiglie e i bambini di Rezzato hanno affollato il Cortile tra i PontiIl centro giovanile sarà il punto di riferimento di tre parrocchie La cittadella dei ragazzi è costata 4,7 milioni di euro: è dotata anche di una sala spettacoli da 300 posti
Marco Bonometti, il vescovo di Brescia e don Angelo GelminiMonsignor Pierantonio Tremolada coinvolto nella coreografia allestita per il «varo» della strutturaIl taglio del nastro dell’oratorio è stato affidato a Silvana Tirini, la mamma degli imprenditori Bonometti Le famiglie e i bambini di Rezzato hanno affollato il Cortile tra i PontiIl centro giovanile sarà il punto di riferimento di tre parrocchie La cittadella dei ragazzi è costata 4,7 milioni di euro: è dotata anche di una sala spettacoli da 300 posti
Marco Bonometti, il vescovo di Brescia  e don Angelo GelminiMonsignor Pierantonio Tremolada coinvolto nella coreografia allestita per il «varo» della strutturaIl taglio del nastro dell’oratorio è stato affidato a Silvana  Tirini, la mamma degli imprenditori Bonometti  Le famiglie e i bambini di Rezzato hanno affollato il Cortile tra i PontiIl centro giovanile sarà il punto di riferimento di tre parrocchie La cittadella dei ragazzi è costata 4,7 milioni di euro: è dotata anche di una sala spettacoli da 300 posti
Marco Bonometti, il vescovo di Brescia e don Angelo GelminiMonsignor Pierantonio Tremolada coinvolto nella coreografia allestita per il «varo» della strutturaIl taglio del nastro dell’oratorio è stato affidato a Silvana Tirini, la mamma degli imprenditori Bonometti Le famiglie e i bambini di Rezzato hanno affollato il Cortile tra i PontiIl centro giovanile sarà il punto di riferimento di tre parrocchie La cittadella dei ragazzi è costata 4,7 milioni di euro: è dotata anche di una sala spettacoli da 300 posti

Luca Reboldi Un solo grande «cortile» a servizio di tre parrocchie. Una forma icastica, ora reale, concepita nella semplice ma evocativa formula «Un Cortile tra i Ponti», con la quale le tre comunità di Rezzato sono solite chiamare il comune percorso verso l’Unità Pastorale. Un cortile centralissimo che, come la barca costruita ieri dai ragazzi e dalle famiglie, è pronto a salpare per affrontare nella pratica quotidiana quella che sarà la futura sfida unitaria. Dopo anni di suggestioni ideali, di progetti immaginari più o meno plausibili e di lunghi periodi di attesa, da ieri il nuovo oratorio interparrocchiale di Rezzato e Virle è finalmente realtà. Ci sono voluti solo 24 mesi di cantiere per completare i primi due blocchi della struttura inaugurati con una solenne cerimonia alla presenza del vescovo monsignor Pierantonio Tremolada e di centinaia di persone, ma è da molto, molto più tempo che la comunità attendeva un centro giovanile rinnovato, aperto e adeguato alle esigenze di un ambiente dinamico, vivace, affamato di novità. «QUESTO ORATORIO è nato dall’impegno delle nostre comunità cristiane - ha rimarcato il parroco don Angelo Gelmini, destinato in diocesi a partire dal prossimo settembre -, da un gruppo di sacerdoti e laici appassionati che da subito hanno creduto nell’iniziativa». Un’opera corale, insomma, come dimostrano le centinaia di mattonelle in marmo «autografate» all’ingresso dell’oratorio: chi ha finanziato l’opera ha potuto firmare una piastrella e scolpire così nella pietra il proprio contributo all’edificazione. Una replica raffinata e più ordinata di quanto avvenne nel 1952, quando per costruire il nuovo oratorio di San Giovanni Bosco tante squadre di giovani batterono palmo a palmo il paese per raccogliere fondi da destinare alla «casa comune» in costruzione. Il parroco ha ringraziato la famiglia Bonometti che ha contribuito in modo determinante all’opera, in particolare il leader del gruppo Omr Marco Bonometti che, ricordando la propria infanzia, ha auspicato «che anche i giovani di oggi possano beneficiare dei solidi valori trasmessi a tutti noi dall’oratorio. I tempi sono cambiati, ma questo luogo di formazione resta una palestra di vita insostituibile». L’OPERA È COSTATA 4,7 milioni di euro, dei quali 1,6 finanziati dalla Cei e i restanti saldati grazie all’impegno di fedeli e finanziatori privati. La struttura ancora priva dei campi da gioco che saranno completati in futuro, si estende su una superficie di 8.900 metri quadri ai margini del centro del paese. All’avanguardia sotto ogni profilo, ambientale e antisismico, l’oratorio ha davvero di tutto: aule per il catechismo, bar, una nuova cucina attrezzata, una cappella, spazi per le associazioni, una moderna sala polifunzionale di 300 posti utilizzabile anche in esterna grazie al palco double face. «In questi anni abbiamo cercato di camminare insieme», ha proseguito don Gelmini, indicando i tanti sacerdoti presenti che nel recente passato hanno operato a Rezzato, e poi, rivolgendosi al pubblico in vista del suo imminente addio, il parroco visibilmente emozionato ha invitato tutti a «non fermarsi a guardare il dito di chi indica il cammino. Oggi c’è qualcuno che indica, domani ci sarà qualcun’altro, ma fondamentale è l’orizzonte». E se il sindaco Davide Giacomini ha ricordato il «valore della solidarietà insita nel cortile», il vescovo Pierantonio Tremolada ha concluso la cerimonia ricordando come amicizia, serenità e crescita saranno ciò che il centro giovanile dovrà ispirare alle tre comunità in cammino: «L’orizzonte ampio nel quale guardare questo oratorio è quello della luce. Non è frequente vedere sorgere oratori interparrocchiali: ci vogliono impegno e dedizione». •

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