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LONATO
Un'economia d'assalto

Il centro storico di Lonato
Il centro storico di Lonato
Il centro storico di Lonato
Il centro storico di Lonato

Sarà il primo sole di giugno che bacia i banchi del mercato e le viuzze porfidate che scendono gradatamente dalla piazza del municipio; saranno i palazzi settecenteschi che arricchiscono il centro, il verde e le colline dove è immerso il suo vasto territorio comunale (70 km quadrati), fatto sta che Lonato per certi versi richiama più la provincia umbra che quella bresciana. Anche se non mancano i dettagli che rivelano la bescianità (su tutti la Feralpi), l’estrema vicinanza con il lago (lo stesso territorio di Lonato, al cui nome da un anno è stato aggiunto il suffisso «Del Garda» per 350 metri è lambito dal Benaco), la ricchezza di beni architettonici (la rocca, casa del Podestà, abbazia di Maguzzano, fornaci romane) e naturalistici (le colline moreniche) le donano un particolare fascino. CITTADINA benestante (129milioni di euro di depositi bancari nel 2007) con un’economia storicamente industriale (Feralpi, Comeca, Wierer su tutte) ma anche agricola (nel 2007 gli stipendi erogati hanno toccato i 276 milioni di euro), sta recentemente scoprendo le forti potenzialità turistiche e infatti il numero delle sue strutture alberghiere ed extralberghiere è in aumento: 6 alberghi, 5 bed&breakfast, 5 agriturismi, 50 ristoranti. Non mancano di certo i problemi che assillano le piccole cittadine di provincia. Innanzi tutto lo sviluppo urbanistico. Lonato è passato dai 10mila abitanti del 1971 ai 12mila del 2001 per superare agli inizi del 2008 la soglia dei 15mila. A sceglierlo come paese di residenza anche molte famiglie e giovani coppie, visti i costi relativamente abbordabili delle case (dai 1500 ai 2200 euro/metro quadro per il nuovo) soprattutto se paragonati ai prezzi stellari della vicina Desenzano ( 3mila-4mila e 500 euro a metro quadro). Lo stesso piano regolatore comunale ha messo in previsione il raggiungimento dei 20mila abitanti e prevede forte sviluppo nell’area Busi, nell’area Pozze (nelle frazioni di Cominello e San Polo), ma forse pochi incentivi fiscali per chi intende ristrutturare palazzi e caseggiati del centro storico. IL TASSO di immigrazione è in perfetta media con quello della provincia (1532 gli stranieri regolari nel 2007, il 10% della popolazione) e il grado di integrazione è superiore che in altre zone della provincia, tanto che non è argomento di lamentela da parte dei residenti. Residenti che non sentono nemmeno pressante sulla pelle il problema «sicurezza», nonostante il tasso di criminalità calcolato dalla procura generale di Milano per i reati commessi tra la fine degli anni Novanta e i primi del Duemila sia di 1,69 (contro una media regionale di 0,62 per le cittadine con popolazione compresa tra 10mila e 40mila abitanti). Lonato infine, vanta una vasta estensione territoriale (70 chilometri quadrati) ma anche il record provinciale di frazioni, ben 17 (Barcuzzi, Bettola, Brodena, Castel Venzago, Centenaro, Campagna di Sotto, Cominello, Drugolo, Esenta, Fossa, Madonna della Scoperta, Malocco, Salera, San Cipriano, San Polo, San Tomaso, Sedena) che rende faticosa e costosa la gestione dei servizi (strade, scuole, fognature, acquedotti).
P.GOR.

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