IL NUOVO ALLARME

Paziente
gravissima per
la febbre del Nilo

di Massimiliano Magli
Dopo la polmonite, unaltra patologia m'inaccia la provincia di Brescia
A Chiari si è registrato un caso
A Chiari si è registrato un caso
A Chiari si è registrato un caso
A Chiari si è registrato un caso

La provincia di Brescia è stata investita da un’altra emergenza sanitaria dopo l’epidemia di polmonite e legionella che sta tenendo in ansia la Bassa orientale. A Chiari si è registrato un caso di febbre del Nilo, patologia che già aveva colpito un mese fa a Gambara riducendo in fin di vita un anziano di 75 anni. Stavolta è stata una donna ad essere infettata dalla puntura della zanzara. Non c’è dunque tregua per il bollettino epidemiologico bresciano. La paziente di Chiari che ha contratto la sindrome West Nile aveva manifestato febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori e disturbi alla vista. Ricoverata all’ospedale Mellini, i medici hanno capito che la patologia meritava un approfondimento e hanno disposto una serie di accertamenti che hanno consentito di diagnosticato la patologia. L’ammalata ha risposto alle prime terapie facendo registrare un lieve miglioramenti nelle ultime ore. I sanitari non hanno tuttavia ancora sciolto la prognosi.

DAI PRIMI ACCERTAMENTI disposti dalle autorità sanitarie pare che la donna sia stata infettata a Chiari. L’amministrazione comunale ha per questo avviato una campagna di disinfestazione straordinaria sul territorio. «Per ridurre il rischio di trasmissione del West Nile virus - spiega il sindaco Massimo Vizzardi - la misura preventiva più efficace è quella di ridurre rapidamente la popolazione delle zanzare e di evitare la puntura adottando misure di prevenzione individuali». All’inizio dell’estate tra l’altro il Comune aveva già predisposto una disinfestazione mirata sulla zanzare. «In seguito alla comunicazione di Asst – ribadisce il sindaco per smorzare ogni forma di inutile allarmismo -abbiamo predisposto tutte le misure del piano integrato di sorveglianza. I trattamenti di disinfestazione anti zanzare sono stati tempestivamente potenziati nelle aree pubbliche. Allo stato attuale pertanto la situazione è circoscritta e adeguatamente controllata». L’ordinanza delle scorse ore ricorda il divieto di abbandono di cibo e contenitori di cibo in spazi aperti e che non siano contenitori di rifiuti, invita inoltre al trattamento delle acque di tombini con apposite sostanze che impediscono la proliferazione delle zanzare. Sono complessivamente 45 le persone contagiate negli ultimi due dal virus della febbre del Nilo nel Nord Italia. Il picco si sta registrando in queste ore in provincia di Pordenone. Ieri si è registrato un decesso a causa del virus nel Ravennate. Salgono dunque a due le morti nel giro di 20 giorni. Il 20 agosto a Modena, la febbre del Nilo aveva ucciso un paziente 82enne ricoverato al Policlinico. All’anziano paziente era stata riconosciuta l'encefalopatia da West Nile il 4 agosto ed è subito cominciato il trattamento. Successivamente ha avuto due episodi di polmonite e una sepsi che hanno portato al decesso.

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