Precipita un
ultraleggero,
due morti a Edolo

I soccorritori calati con il verricello attorno al relitto dell’ultraleggero precipitato in una zona impervia fra il Put del Guat e la Malga Premassone in alta Valcamonica Una delle salme recuperate dalle squadre del Soccorso alpino Il «Mallard» biposto era decollato  da Samolaco in provincia di SondrioFOTO SOCCORSO ALPINO Lo schianto è stato fatale a pilota e passeggeroL’elicottero intervenuto in Val MalgaFOTO TELEBOARIO
I soccorritori calati con il verricello attorno al relitto dell’ultraleggero precipitato in una zona impervia fra il Put del Guat e la Malga Premassone in alta Valcamonica Una delle salme recuperate dalle squadre del Soccorso alpino Il «Mallard» biposto era decollato da Samolaco in provincia di SondrioFOTO SOCCORSO ALPINO Lo schianto è stato fatale a pilota e passeggeroL’elicottero intervenuto in Val MalgaFOTO TELEBOARIO
I soccorritori calati con il verricello attorno al relitto dell’ultraleggero precipitato in una zona impervia fra il Put del Guat e la Malga Premassone in alta Valcamonica Una delle salme recuperate dalle squadre del Soccorso alpino Il «Mallard» biposto era decollato  da Samolaco in provincia di SondrioFOTO SOCCORSO ALPINO Lo schianto è stato fatale a pilota e passeggeroL’elicottero intervenuto in Val MalgaFOTO TELEBOARIO
I soccorritori calati con il verricello attorno al relitto dell’ultraleggero precipitato in una zona impervia fra il Put del Guat e la Malga Premassone in alta Valcamonica Una delle salme recuperate dalle squadre del Soccorso alpino Il «Mallard» biposto era decollato da Samolaco in provincia di SondrioFOTO SOCCORSO ALPINO Lo schianto è stato fatale a pilota e passeggeroL’elicottero intervenuto in Val MalgaFOTO TELEBOARIO

Le ricerche dell’ultraleggero di cui si erano perse le tracce da lunedì pomeriggio si sono concluse con il più tragico degli epiloghi in alta Valcamonica. Il relitto è stato avvistato nel tardo pomeriggio di ieri in una zona particolarmente impervia tra il Put del Guat e la Malga Premassone al confine fra i territori di Edolo e Sonico. Lo schianto non ha lasciato scampo al pilota e al passeggero del biposto, entrambi di nazionalità belga. Le generalità delle vittime non sono ancora state diffuse dalle autorità.

IL VELIVOLO, un Mallard G73, aveva fatto scalo domenica alla base aerea di Samolaco, in provincia di Sondrio, con un altro ultraleggero dello stesso modello. I due equipaggi, quattro persone in tutto, avevano trascorso la notte nella foresteria dell’aviosuperficie, lasciando sul registro dei voli i loro dati anagrafici personali e dei due aeromobili.

Lunedì, dopo aver fatto rifornimento, gli ultraleggeri erano ripartiti: la rotta disegnata dai due equipaggi, sulla base della prima ricostruzione, prevedeva di raggiungere la sponda veronese del lago di Garda e, dopo uno scalo tecnico, la meta sarebbe stata Asti. Ma dopo il decollo uno dei due velivoli è scomparso nel nulla subito dopo il passaggio dell’abitato di Edolo, attorno alle 12,30. L’ultimo contatto radio, nella zona del Pian della Regina di Cevo: da lì è scattato l’allarme e sono partite le ricerche.

L’aeronautica militare aveva diramato un avviso di attenzione in collaborazione con la Protezione civile e con i carabinieri rivolto anche al territorio bergamasco, bresciano e della Valtellina. E proprio un aereo dell’aeronautica in ricognizione nei cieli della Valcamonica, attorno alle 17 di ieri, ha avvistato il relitto dell’ultraleggero in Val Malga.

A QUEL PUNTO è stato mobilitato il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico che è stato inviato sul posto. Le operazioni si sono rivelate particolarmente complesse e, in questo senso, si sono dimostrati strategici la stretta collaborazione e il supporto del Sagf - Soccorso alpino Guardia di Finanza e i carabinieri. Complessivamente l’intervento ha coinvolto quaranta persone fra operatori e militari.

La fusoliera era incastrata in una macchia di vegetazione fitta a una quota di circa 1.600 metri, in una zona molto impervia, situata sul versante orografico sinistro della vallata. I tecnici del Soccorso alpino sono stati calati sul luogo del ritrovamento del relitto con il verricello dell’elicottero. Una volta a terra, constatato il decesso di pilota e passeggero, gli operatori hanno dovuto lavorare di cesoie e martinetti idraulici per liberare i due corpi senza vita rimasti imprigionati nelle lamiere dell’ultraleggero deformate dallo schianto. Per trasferire le salme nel centro operativo del Soccorso alpino sono stati necessari due voli dell’elicottero che alla fine ha riportato alla base tutti i tecnici.

LA COMPLESSA operazione di recupero è stata seguita passo dopo passo dai carabinieri della compagnia di Breno guidata dal maggiore Salvatore Malvaso. Sulla tragedia è stata aperta un’inchiesta: il pubblico ministero si è riservato di disporre l’autopsia e, questa mattina, fisserà con gli esperti le modalità di recupero del relitto che si annunciano molto difficili. Le autorità italiane si sono messe subito in contatto con quelle belghe, così da poter contattare al più presto i familiari delle due vittime. R.PR.

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