Pronto soccorso:
ogni giorno un aiuto
per 380 persone

di Maria Lisa Piaterra

Nella percezione dei cittadini l’efficacia di un pronto soccorso è lo specchio dell’efficienza di un ospedale. Dai dati e dalle dinamiche dei tre presidi di emergenza urgenza dell’Asst del Garda emerge un quadro complessivamente positivo, ma soprattutto omogeneo. Un traguardo tutt’altro che scontato vista la diversità del bacino di utenza a cui si rivolgono i pronto soccorso di Desenzano, area a vocazione turistica, Manerbio che serve un territorio sconfinato al confine fra le province di Brescia e Cremona e Gavardo chiamato a dare risposte ad un’enclave viabilisticamente complessa come quella compresa fra la Valsabbia e l’entroterra gardesano.

NEL 2016 SI SONO rivolti ai tre punti di emergenza-urenza 139 mila i pazienti, di cui 20.600 di età compresa tra zero e 14 anni e 34.700 in età geriatrica, dei quali il 65% ultrasettantacinquenni. L’85% degli utenti si sono presentati in modo autonomo ai Pronto soccorso e i codici di maggiore gravità clinico-assistenziale (giallo e rosso) sono circa il 15% del totale degli accessi. L’azione filtro svolta dalle tre strutture fa sì che la percentuale di ricoveri si attesti intorno al 10%, in linea con i parametri di efficienza nazionale grazie anche alla attivazione di letti cosiddetti Obi, Osservazione breve intensiva che permettono una degenza non superiore alle 24 ore. Il tutto evitando i ricoveri non necessari. Il bilancio della rete di emergenza-urgenza dell’Asst del Garda è stata presentato ieri dal direttore sanitario Pietro Piovanelli affiancato da Benvenuto Antonini, responsabile dell’unità operativa di anestesia e rianimazione dell’ospedale di Manerbio, Gianpietro Briola e Maria Cristina Savio responsabili rispettivamente del Pronto soccorso di Desenzano e di Gavardo.

«Il nostro obiettivo - ha spiegato Piovanelli -, è garantire a tutti i cittadini uniformità nella gestione dell’emergenza-urgenza sull’intero territorio e in ogni struttura aziendale». L’Asst del Garda copre un bacino di utenza di 2000 chilometri quadrati che comprende 76 Comuni e una popolazione di oltre 380 mila abitanti che diventano 2 milioni durante la stagione turistica. In questo periodo aumentano gli accessi al Pronto soccorso.

«A Desenzano – ha evidenziato Briola – passiamo dai 160-170 pazienti al giorno ai 240-250 dell’estate». Anche a Gavardo situazione analoga. «Durante la stagione turistica – ha aggiunto Maria Cristina Savio – abbiamo un incremento almeno del 20% delle prestazioni». Traumi da caduta, colpi di calore, punture di insetto sono tra le motivazioni più frequenti di accesso dei 7.700 turisti che nel 2016 tra Desenzano e Gavardo si sono recati al Pronto Soccorso. «Per far fronte ad eventuali situazioni di iperafflusso – ha aggiunto Briola – l’Asst ha predisposto un protocollo che prevede la possibilità di aumentare il personale medico ed infermieristico anche attingendo ad altre unità operative oltre alla possibilità di usufruire di posti letto aggiuntivi».

IL PROTOCOLLO scatta quando la struttura non è in grado di rispettare i tempi di attesa stabiliti a livello regionale a seconda del codice con cui il paziente viene accolto: zero minuti per il codice rosso, 10-15 minuti per il giallo e 60-90 minuti per il verde. Per andare incontro ai pazienti stranieri anche quest’anno a Desenzano e Gavardo è stato attivato il servizio di interprete. I tre presidi garantiscono inoltre accessi facilitati ad alcune fasce protette: pazienti anziani con fragilità, disabili e donne vittime di violenza.

Quanto a Manerbio l’imminente pre-pensionamento del responsabile Marino Piovani apre una complessa fase per il Pronto soccorso. Il primario ha saputo creare in questi anni una squadra di operatori, infermieri e medici molto affiatata che sfruttando un’organizzazione efficace ha consentito al presidio di emergenza-urgenza della Bassa di gestire con straordinaria incisività in una struttura di medie dimensioni, flussi di pazienti degni dell’ospedale di una grande città.

Suggerimenti