«Quelle urla strazianti
mi hanno fatto capire
quello che era successo»

La villa dei genitori del piccolo Pietro a Borgo Poncarale
La villa dei genitori del piccolo Pietro a Borgo Poncarale
La villa dei genitori del piccolo Pietro a Borgo Poncarale
La villa dei genitori del piccolo Pietro a Borgo Poncarale

«Ero in giardino con mia moglie quando si sono sentite delle urla strazianti: abbiamo subito capito che era successo qualcosa di terribile». Uno dei vicini di casa della famiglia Pirlo, non dimenticherà mai i terribili istanti vissuti attorno alle 21 di mercoledì.

«Siamo corsi nel giardino, insieme a me c’era anche un’infermiera che abita a poca distanza - racconta ancora il vicino di casa dei genitori di Pietro -: è stata lei a cercare di rianimare il bimbo che era sul bordo della piscina, tirato su dall’acqua dai genitori. Poi sono arrivate le ambulanze: i sanitari hanno fatto davvero di tutto ma non c’è stato nulla da fare». Il piccolo è stato trasferito al Civile ma neppure l’estremo tentativo dei medici rianimatori del pronto soccorso pediatrico è riuscito a salvarlo.

DAL QUARTIERE residenziale in via Don Maccabiani, la notizia del dramma si è sparsa rapidamente in tutta la frazione di Poncarale. «Da quando ho saputo della disgrazia non so darmi pace - osserva un’altra vicina di casa della famiglia Pirlo -. Penso a quali parole usare per provare a consolare Simona e Alberto (un lontano legame di parentela con Andrea Pirlo), ma la verità è che non esistono parole per riuscire a mitigare un simile dolore».

I GENITORI DI PIETRO vengono descritti da tutti come una coppia solare e felice illuminata dalla presenza di quel bambino dolce, curioso come bisogna essere curiosi a quell’età. «Lo sentivamo spesso ridere gioiosamente nel prato dove giocava con la mamma e il papà», svela un pensionato scuotendo la testa davanti all’ingresso della villa della famiglia Pirlo, ieri rimasta avvolta per l’intera giornata in un silenzio malinconio e surreale.

«È una famiglia molto tranquilla che si è inserita bene nella comunità - racconta un altro residente del quartiere di via Don Maccabiani -. Non li incontravamo spesso in giro perchè entrambi lavorano a Brescia però quando accadeva trovavamo sempre di fronte a noi persone molto educate e cordiali. Questa è una tragedia che colpisce tutti noi da vicino: siamo abbattuti, tristi e sconfortati per la perdita di Pietro». ALESSANDRO MAFFESSOLI

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