Riaffiora un
cadavere dalle
acque del lago

di Alessandro Gatta
Il corpo senza vita di un uomo in costume da bagno è riaffiorato ieri pomeriggio dalle acque davanti alla spiaggia di  Porto Dusano Guardia costiera e carabinieri sono intervenuti a Manerba del Garda per il ritrovamento di un cadavereIl morto è alto oltre un metro e ottanta: quasi sicuramente si tratta di un turista in vacanza sul Garda
Il corpo senza vita di un uomo in costume da bagno è riaffiorato ieri pomeriggio dalle acque davanti alla spiaggia di Porto Dusano Guardia costiera e carabinieri sono intervenuti a Manerba del Garda per il ritrovamento di un cadavereIl morto è alto oltre un metro e ottanta: quasi sicuramente si tratta di un turista in vacanza sul Garda
Il corpo senza vita di un uomo in costume da bagno è riaffiorato ieri pomeriggio dalle acque davanti alla spiaggia di  Porto Dusano Guardia costiera e carabinieri sono intervenuti a Manerba del Garda per il ritrovamento di un cadavereIl morto è alto oltre un metro e ottanta: quasi sicuramente si tratta di un turista in vacanza sul Garda
Il corpo senza vita di un uomo in costume da bagno è riaffiorato ieri pomeriggio dalle acque davanti alla spiaggia di Porto Dusano Guardia costiera e carabinieri sono intervenuti a Manerba del Garda per il ritrovamento di un cadavereIl morto è alto oltre un metro e ottanta: quasi sicuramente si tratta di un turista in vacanza sul Garda

Il cadavere galleggiava in posizione supina sul pelo dell’acqua sospinto lentamente dalla corrente verso la riva. Quando, poco prima delle 16, la gente che affollava la spiaggetta al Porto Dusano lo ha avvistato si è scatenata una comprensibile agitazione. Lanciato l’allarme, al lido di Manerba sono arrivati i carabinieri della locale stazione che hanno transennato la zona nell’attesa dei sommozzatori dei Vigili del fuoco. Nel frattempo il corpo senza vita era arrivato a dieci metri di distanza dalla spiaggia.

I SUB LO HANNO recuperato e adagiato sulla riva. Da un primo esame del corpo che presentava edemi diffusi, gonfiori e una desquamazione della pelle degli arti segno di una lunga permanenza in acqua, il decesso potrebbe risalire almeno 48 ore prima il ritrovamento. Il morto - alto oltre un metro e ottanta centimetri e dalla corporatura imponente -, indossava un costume stile boxer di colore nero.

CON QUESTI POCHI INDIZI a disposizione i carabinieri di Manerba si sono subito mobilitati per cercare di risalire all’identità della vittima: appurato che nella zona del Garda non c’erano segnalazioni di persone scomparse, con il supporto dei colleghi della compagnia di Salò, i militari hanno cominciato a passare al setaccio i campeggi e gli hotel della Valtenesi.

Il raggio delle ricerche si è via via allargato all’intero periplo del lago, ma a tarda notte non era stato ancora possibile dare un’identità al morto dall’apparente età di 40 anni. Dall’analisi delle correnti si ipotizza che il cadavere sia stato sospinto dalla zona dell’alto Garda o addirittura dalla sponda veronese. La salma è stata composta all’obitorio dell’ospedale di Gavardo dalle onoranze funebri Mattiotti in attesa che venga eseguita l’autopsia disposta dal magistrato di turno.

L’esame autoptico dovrà confermare o smentire l’ipotesi più plausibile, ovvero che il decesso sia stato causato da un annegamento.

CON IL PASSARE delle ore e gli accertamenti della Guardia Costiera sui porti della riviera ha perso consistenza la pista di un incidente in barca. Non è stata segnalata nessuna imbarcazione in avaria o dispersa. Sono stati contattati anche tutti i centri che noleggiano piccoli natanti o canoe, ma anche in questo caso le ricerche non hanno dato riscontri utili. Difficile che la vittima stesse praticando windsurf o un altro sport acquatico, o fosse impegnata in immersioni subacquee.

Accantonata anche l’ipotesi di un suicidio, lo scenario più credibile è quello di un malore durante un bagno al largo avvenuto su una delle tante spiagge con vista sul lago. Il che, posto che il turista fosse in vacanza da solo, rende ancora più complesse le indagini per risalire alla sua identità. Per ora il ritrovamento del cadavere resta un «giallo».

AD ALLERTARE IL 112, il numero unico per la gestione delle emergenze-urgenze, sono state due ragazze di Montichiari che per prime hanno avvistato il corpo senza vita: «Inizialmente sembrava un piccolo canotto alla deriva - hanno raccontato -, poi una persona che stava facendo il bagno si è avvicinata rendendosi conto che era un cadavere». La centrale operativa del 112 ha inviato a Manerba un’autoambulanza di Garda emergenza e un’automedicalizzata dell’ospedale di Gavardo.

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