Rompe un vetro con un calcio:
muore dissanguato in ospedale

di Valerio Morabito
I carabinieri in via  Angelo Mazzoldi a Montichiari teatro di una  tragedia dalla dinamica assurda  La prima ricognizione sulla vetrata mandata in frantumi Le tracce di sangue e le schegge di vetro  specchio della disgrazia
I carabinieri in via Angelo Mazzoldi a Montichiari teatro di una tragedia dalla dinamica assurda La prima ricognizione sulla vetrata mandata in frantumi Le tracce di sangue e le schegge di vetro specchio della disgrazia
I carabinieri in via  Angelo Mazzoldi a Montichiari teatro di una  tragedia dalla dinamica assurda  La prima ricognizione sulla vetrata mandata in frantumi Le tracce di sangue e le schegge di vetro  specchio della disgrazia
I carabinieri in via Angelo Mazzoldi a Montichiari teatro di una tragedia dalla dinamica assurda La prima ricognizione sulla vetrata mandata in frantumi Le tracce di sangue e le schegge di vetro specchio della disgrazia

In preda ad un’allucinazione innescata con ogni probabilità da un micidiale mix di alcolici e psicofarmaci ha sferrato un calcio alla porta a vetri di un’abitazione. Una scheggia della lastra, gli è piombata come una ghigliottina sul ginocchio recidendogli di netto l’arteria femorale: la ferita non ha lasciato scampo a un 34enne indiano morto dissanguato nel giro di una manciata di minuti. La tragedia dall’assurda dinamica si è consumata ieri pomeriggio attorno alle 15 in via Angelo Mazzoldi a Montichiari.

COSA ABBIA SPINTO la vittima residente a Calvisano a prendere a calci la porta per penetrare al piano terra della palazzina è uno degli aspetti su cui stanno cercando di fare piena luce i carabinieri della stazione di Montichiari guidati dal maresciallo maggiore Roberto Bonfiglio e dai colleghi del Radiomobile di Desenzano. Non viene escluso che il 34enne di etnia singh volesse regolare qualche conto in sospeso con dei connazionali e avendo trovato la porta chiusa, si sia lasciato andare a un fatale gesto di rabbia.

Di certo le condizioni psichiche del 34enne erano molto fragili a causa dell’abuso di alcol, talvolta a quanto pare abbinato a sostanze stupefacenti. La vittima era fra l’altro in cura anche per una forma di depressione: aveva spesso delle allucinazioni e proprio ieri mattina si era rivolto all’ospedale di Montichiari per chiedere assistenza. Poi invece di tornare a casa Calvisano, dove lavorava saltuariamente in un’azienda agricola, si è diretto in via Mazzoldi dove conosceva dei connazionali e dove in passato aveva vissuto per un breve periodo.

Richiamati dal rumore della porta andata in frantumi, gli inquilini della palazzina, due famiglie di indiani e pakistani ha lanciato l’allarme. Il 34enne è stato subito trasferito all’ospedale dove purtroppo è arrivato senza vita. La disgrazia non ha avuto testimoni.

Fino a tarda sera gli inquirenti hanno ascoltato amici e connazionali della vittima per ricostruire il contesto in cui è maturato il dramma. Gli accertamenti medico-legali potrebbero dare risposte ai tanti interrogativi, anche se il pm di turno non ha disposto l’autopsia. Gli inquirenti scavano anche nel passato della vittima che aveva frequentazioni con connazionali sospettati di spacciare droga.

STANDO ALLA PRIMA ricostruzione dei carabinieri, il 34 enne - con alle spalle anche problemi di tossicodipendenza - è arrivato intorno alle 15 a bordo di una utilitaria grigia in via Mazzoldi dove abita una coppia di conoscenti che al momento non era in casa. All’improvviso l’indiano ha sferrato una violenta pedata alla porta mandando in frantumi il vetro del ballatoio dell’edificio che fino a poco tempo fa ospitava un centro di acconciature femminili. Nonostante la profonda ferita appena sopra il ginocchio e l’innarrestabile emorragia, l’immigrato è entrato nell’immobile come testimoniano le tracce ematiche ritrovate nell’interno. Infine è uscito in strada accasciandosi in una pozza di sangue. Nonostante il prodigarsi del personale sanitario è morto in pochi minuti.

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