Salvini: «Da qui
partirà l’avviso
di sfratto a Renzi»

di Giancarlo Chiari
Matteo Salvini e Stefano Raccagni «uniti» sul palco di Palazzolo Il prato del   parco Metelli gremito di sostenitori del Carroccio
Matteo Salvini e Stefano Raccagni «uniti» sul palco di Palazzolo Il prato del parco Metelli gremito di sostenitori del Carroccio
Matteo Salvini e Stefano Raccagni «uniti» sul palco di Palazzolo Il prato del   parco Metelli gremito di sostenitori del Carroccio
Matteo Salvini e Stefano Raccagni «uniti» sul palco di Palazzolo Il prato del parco Metelli gremito di sostenitori del Carroccio

Lo ha affermato in tempi non sospetti alla vigilia del primo turno a Desenzano dove Guido Malinverno ha poi «sfondato» superando di slancio il candidato del centrosinistra Valentino Righetti. Lo ha ribadito a Gussago che ha visto l’affermazione parziale di Stefano Quarena. È tornato a ripeterlo ieri a Palazzolo, un «municipio» ancora alla portata del candidato Stefano Raccagni. Matteo Salvini ci crede al netto dei doveri imposti dalla campagna elettorale. Per il leader nazionale della Lega Nord, nelle urne dei Comuni bresciani al ballottaggio, può davvero uscire «la spinta determinante per aggregare il centrodestra e lanciarlo in prospettiva alla vittoria delle elezioni politiche».

Per sostenere Stefano Raccagni, Matteo Salvini sceglie come avvenuto in occasione dell’apparizione bis a Desenzano un approccio informale, particolarmente apprezzato dalle persone che lo attendevano al parco Metelli.

Se sul Garda, il segretario del Carroccio si era concesso un passeggiata fra i negozi, per parlare con i commercianti, «quelli che lavorano per davvero», a Palazzolo Salvini prima di salire sul palco si concede un ghiacciolo conversando con la gente e prestandosi ai selfie.

Per rafforzare il concetto di unità del centrodestra, accanto a Salvini e Raccagni, ci sono Luigi Vezzoli, Franco Claretti, Paolo Rosa e Camilla Gritti rispettivamente sindaci di Capriolo, Coccaglio, Adro e Castelcovati. Significativa la presenza del segretario provinciale della Lega Nord Paolo Formentini e del senatore Raffaele Volpi. «Avete l’occasione di mandare a casa il centrosinistra portando al voto chi non è andato e non ci vuole andare scegliendo un sindaco onesto al ballottaggio - ha affermato Matteo Salvini -. Il sindaco è la persona più importante della politica perchè decide le tasse che si pagano e come investire le risorse. È lui che decide se aiutare i profughi, oppure tendere la mano alle tante, troppe famiglie italiane che si dibattono fra problemi economici».

Il leader del Carroccio ha avvertito anche i «disertori» delle urne. «Chi non va a votare e non sceglie Raccagni non potrà lamentarsi per i prossimi cinque anni».

SALVINI ha spiegato che «sono i programmi a fare la differenza. Dove il centrodestra si è unito accordandosi sulle cose da fare ha raccolto un consenso popolare straordinario». Da Palazzolo, il segretario nazionale della Lega Nord ha lanciato un messaggio di ottimismo a tutto campo. «Ho perso cinque chili andando nelle città dove si vota - ha spiegato -, ma ne valeva davvero la pena. Dovunque ho trovato tanta voglia di cambiare e di partecipare perchè rispetto al primo turno, al ballottaggio ci sono solo due candidati ed è chiaro che cosa faranno se verranno eletti». Salvini ha incalzato sul valore politico della consultazione amministrativa: «Una vittoria a Palazzolo, Desenzano e Gussago suonerebbe come un avviso di sfratto al premier Paolo Gentiloni e a Matteo Renzi, che non si è fatto vedere perché ha paura di perdere e per questo ha tirato fuori lo jus soli, che serve con gli sbarchi a rimpiazzare le culle vuote degli italiani che non fanno più figli perchè strangolati dalla crisi».

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